Visita il sito web
Tempo per la lettura: 3 minuti

La replica del gruppo Onorato

Achille Onorato

LIVORNO – “Sono anni, e quasi 60 che, Navarma prima, e ora Moby e Toremar, da quando è stata acquisita, subiscono attacchi cattivi e ingiustificati, anche considerando che diamo lavoro a centinaia di persone all’Elba senza quantificare l’indotto.

Nessuno è perfetto – scrive la nota di replica del Gruppo Onorato – ma colleghiamo l’isola d’Elba d’inverno con 16 partenze da Piombino e altrettante da Portoferraio, ogni giorno. Un residente per il passaggio paga a Toremar 3,88 euro e a Moby 4,10 euro, poco più della metro a Milano. Se facciamo una media tra le due compagnie, circa 4 euro a residente, sono necessari 500 residenti a partenza per pagare le spese per una sola corsa da Piombino o da Portoferraio e viceversa. Infatti una sola corsa costa al minimo della media 2.000 euro.

“D’inverno, tra le due compagnie, 500 residenti non li trasportiamo in un giorno intero, non in un’unica partenza.

“Abbiamo rilevato Toremar trovando navi distrutte e investendo per le stesse 4 milioni di euro a nave, ovvero un totale di 20 milioni di euro.

“Abbiamo acquistato due nuove navi, il “Rio Marina Bella” e lo “Schiopparello” investendo altri 11,89 milioni di euro, per un totale di circa 32 milioni. Per Moby i collegamenti per l’isola d’Elba rappresentano una perdita di milioni di euro, coperti dalle altre linee Moby al di fuori del perimetro Elba, e un danno d’immagine che non possiamo più permetterci, considerando, non da ultimo, un contesto di grave ostilità sociale e un quotidiano linciaggio mediatico sulla stampa locale. La Toremar considerata la sovvenzione, chiude i bilanci con utili risicati.

“Abbiamo rilevato Toremar – continua il gruppo – a gennaio 2012 conservando il contratto per i marittimi di 15 giorni a bordo e 15 giorni di riposo, un UNICUM nel panorama europeo.

“Abbiamo assunto, a tempo indeterminato, 64 marittimi precari che lo Stato non aveva regolarizzato. Purtroppo nessuna parte sociale ha mai riconosciuto il nostro lavoro.

“Esiste, in materia, una grave ignoranza generale sulla stessa. Sarebbe bastato osservare ciò che è accaduto con i nuovi bandi alle altre Società Regionali: Siremar, Caremar, Laziomar e Saremar. Gare andate deserte, contratti dei marittimi ridiscussi al risparmio, collegamenti ridotti al minimo.

Per questo motivo, il nostro Armatore personalmente, oltre un anno fa, ha visitato e incontrato sulle navi Toremar, gli equipaggi per sollecitare un intervento verso gli Organi competenti, PRIMA CHE LA PROCEDURA PARTISSE.

Ora e pensiamo di non sbagliare, ormai è tardi.

La Siremar e la Caronte percepiscono in Sicilia oltre 80 milioni di euro annui.

Quando abbiamo acquisito Toremar i costi, fra tutti il carburante, non erano purtroppo esplosi come lo sono oggi.

Si chiede a gran voce un rinnovo della flotta: la Regione Sicilia per la Siremar ha costruito una sola nave al costo di 120 milioni di euro. Il rinnovo della flotta Toremar, alla stessa cifra, moltiplicata per sei navi, richiederebbe l’esborso di almeno 600 milioni di euro.

Mancano i fondamentali economici per un investimento del genere, per non parlare delle continue richieste di diminuzione delle tariffe.

Abbiamo ottemperato, come da contratto, all’anno di proroga previsto dallo stesso. Desideriamo chiarire, a seguito delle domande ricevute dai mezzi di informazione, che nell’incertezza di come verrà confezionato il bando della nuova gara, oggi non siamo in grado di garantire la partecipazione di Toremar alla stessa.

Leggiamo ora le dichiarazioni dell’assessore Baccelli della Regione Toscana in cui dichiara “irresponsabile“ il comportamento della Toremar cercando così di scaricare le sue responsabilità sulla Compagnia.

L’Assessore Baccelli ha avuto anni ed anni per preparare un bando di gara ed ha usufruito anche di un anno di proroga.

La Toremar non è disponibile ad alcun incontro con l’assessore a meno che non ritratti, con delle esplicite e pubbliche scuse, la sua posizione.

Achille Onorato

Pubblicato il
24 Luglio 2024
Ultima modifica
25 Luglio 2024 - ora: 16:06

Potrebbe interessarti

Proposta dal Bureau Veritas Italia come strumento di garanzia

“Safe container”, una certificazione

Per ridurre i costi della sinistrosità, 6 miliardi di dollari all’anno, l’attestato di sicurezza - Ogni 5 anni i controlli sui Teu dry e ogni 2,5 anni, per quelli cisterna per merci pericolose

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio