La doppia sostenibilità secondo Gariglio: ambientale e sociale
Il nuovo presidente parte con un “grazie” bipartisan a Salvini e Giani

Davide Gariglio, neo-presidente dell’Authority di Livorno
LIVORNO. Nella prima intervista di rito, un botta e risposta con la “Gazzetta Marittima”, aveva tirato in ballo la capacità di soffrire che hanno i tifosi del Torino come lui. L’indomani, il neo-presidente dell’Authority livornese Davide Gariglio, avvocato torinese ed ex parlamentare dem, riprende l’aplomb istituzionale in una nota diramata da Palazzo Rosciano che parte con un doppio ringraziamento bipartisan: da un lato, al ministro delle infrastrutture (leghista) Matteo Salvini e, dall’altro, al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. Motivo: per «la fiducia riposta nella mia persona». In effetti, la nomina che lo ha insediato a Palazzo Rosciano, sede dell’istituzione portuale labronica, è nata dall’intesa raggiunta già a metà primavera da Salvini e Giani. «Mi impegnerò con tutte forze per servire al meglio la comunità nella gestione del sistema portuale», promette il numero uno della portualità livornese, la cui nomina è stata ufficializzata nelle scorse ore con il decreto ministeriale n.286 datato mercoledì 12 novembre 2025.
Quel che farà immediatamente sta nelle ultime righe della nota ufficiale diramata dall’ente: «Nei prossimi giorni Gariglio procederà a completare l’iter per la nomina dei rappresentanti del comitato di gestione». Non dovrebbe essere complicato: il Comune di Livorno ha indicato il comandante Nerio Busdraghi, quello di Piombino l’ex leader dei portuali locali Carlo Torlai, poi c’è il direttore marittimo della Toscana ammiraglio Giovanni Canu e non resta che nominare il rappresentante della Regione Toscana.
Possibili intoppi o paludi tipo quella delle commissioni parlamentari per impantanare l’iter di nomina? Tutto è possibile ma è difficile crederlo: meno di una settimana fa, all’inaugurazione della nuiva nave della ditta Neri, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha dato un segnale di vicinanza e apprezzamento per il lavoro dell’Authority e di Gariglio, potrebbe ora mettersi a fare “melina” con la nomina del proprio rappresentante in comitato portuale? E anche fosse, il caso di Bari dimostra che, magari anche solo come pressing nei riguardi di chi ritarda la nomina, un presidente può mettere in pista anche un comitato di gestione non del tutto al completo. E quello c’è già: di lì alla selezione del nuovo segretario generale, è un attimo.
Nella nota diffusa tramite i propri uffici Gariglio insiste sulla “squadra”: «Ho trovato in Autorità Portuale una squadra composta da dirigenti e dipendenti di grande competenza e professionalità». Aggiungendo: «Mi impegnerò assieme a loro per creare una squadra coesa che lavori al meglio per la comunità, mettendo al centro il bene comune e lo sviluppo sostenibile dei porti». Di più: «Le risorse umane rappresentano il vero capitale di questo ente e sarà mia cura valorizzarle al meglio perché possano esprimere tutte le proprie potenzialità». Qualcosa del genere l’aveva sottolineata come primissima cosa già nel giorno, l’11 giugno scorso, in cui si era seduto sulla poltronissima di Palazzo Rosciano con i galloni di commissario.
Non c’è l’elenco del “faremo” e del “costruiremo”: la Darsena Europa, il microtunnel, il riassetto della viabilità al confine con Pisa (a cominciare dal nuovo ponte del Calambrone) e via elencando, magari allargandosi allo “scavalco” ferroviario o al “progetto raccordo”. Salvo una complessiva indicazione che riguarda «l’infrastrutturazione dei porti, giusto per dire« «Abbiamo tante cose da fare e dobbiamo fare un uso parsimonioso delle risorse, allocarle nel modo migliore. È una scelta che vogliamo fare coinvolgendo tutti i soggetti istituzionali interessati e gli operatori economici del porto».
Ma qualche indicazione più precisa c’è: e ruota attorno alla parola “sostenibilità”. Indicata in modo anche abbastanza mirato.
Sostenibilità ambientale: «vede la Port Authority impegnata nella prioritaria realizzazione degli interventi di “cold ironing”» (cioè la fornitura di energia elettrica da terra alle navi all’ormeggio così che durante la sosta in porto non sia necessario tenere accesi i motori per far funzionare gli apparati di bordo). Chissà se è un caso che la sottolineatura arrivi proprio mentre, anche su sollecitazione del prefetto, il Comune di Livorno si attiva per piazzare in zona strategica a ridosso del porto una centralina misura-smog.
Sostenibilità sociale: quest’aspetto «rimane per Gariglio una leva strategica», giuraano a Palazzo Rosciano: «In questo e negli anni a venire l’ente proseguirà con determinazione tutte le azioni necessarie per tutelare l’occupazione in porto», parola di presidente.











