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Il “Vanguard”: un nonsense?

LIVORNO – E nel grande calderone dei resoconti stampa per l’operazione di trasferimento del relitto, è stata fatta anche l’ipotesi di utilizzare una grande nave semisommergibile per caricarsi addosso il grande rottame e trasportarlo in sicurezza a Palermo o addirittura fuori dal Mediterraneo, dove le demolizioni costano niente. Si tratterebbe dell’unica nave semisommergibile con dimensioni compatibili, la “Vanguard” della olandese Dockwise: lunga 275 metri, larga 70, può immergersi fino a 16 metri per imbarcare grandi navi, quindi riemergere e trasferirsi con i propri motori ovunque.
[hidepost]Ci sono però alcuni problemi.
Il primo: la Concordia sporgerebbe dalle estremità per oltre 20 metri, richiedendo una estrema equilibratura, non facile per un relitto ridotto così.
Il secondo: la profondità massima raggiungibile è di 16 metri mentre il relitto, con i cassoni di spinta, pesca almeno 18/ 20 metri.
Il terzo problema, secondo il marine consultant comandante Angelo Roma – già presidente di Toremar e port coordinator dell’israeliana Zim – è che sarebbe assurdo usare la “Vanguard” quando sono stati sistemati sullo scafo del relitto decine di cassoni di galleggiamento, con notevole spesa e mesi di lavoro. Toglierli prima dell’imbarco sulla “Vanguard”? Impossibile, il relitto affonderebbe. Toglierli dopo? Un nonsense, oltre che una spesa inutile.
L’unica soluzione accettabile rimane ad oggi il rimorchio. Con tutti i suoi rischi, che ovviamente aumenteranno in progressione geometrica con la distanza da affrontare.
A.F.

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Pubblicato il
25 Settembre 2013

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