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L’Alto Adriatico cresce nei containers

Il trend positivo è superiore a quello dell’Alto Tirreno – Le crociere

VENEZIA – Secondo l’Autorità portuale di Venezia dalle prime stime ufficiose fornite da Assoporti emerge che la portualità nazionale, considerata nel suo complesso, nel 2013 ha risentito della perdurante crisi economica, di pari passo con la pesante flessione del commercio estero del nostro Paese per via marittima.
[hidepost]Fanno eccezione – dice l’Authority di Paolo Costa – due comparti che si pongono in controtendenza: quello dei container, dove i principali porti italiani segnano un +4,9%, e quello delle crociere, che registra un +4,5%.
Ed è proprio in questi due comparti di punta, rispettivamente del settore merci e del settore passeggeri, che Venezia chiude l’anno con risultati del tutto positivi segnando un +2,5% nella movimentazione dei container e un +4,8% nell’incremento dei crocieristi.
Le ragioni di questi segni positivi – sottolinea l’Autorità portuale – soprattutto nel caso dei container, sono da ricercare anche nel fatto che Venezia ha potuto beneficiare del trend positivo registrato dai porti dell’Alto Adriatico nel 2013. Infatti, grazie alle attività di promozione ed investimento fortemente sostenuta da Trieste, Koper, Rijeka e Venezia (Napa Ports), questi, nel loro complesso, hanno visto un incremento del 5.91%, raggiungendo 1.683.000 di Teu; la variazione sale a +6.17% (1.908.000 TEU) se nel computo si include anche lo scalo di Ravenna, mentre l’Alto Tirreno registra uno 0,02%.
Questi risultati sono del tutto coerenti con quanto previsto dagli analisti internazionali (MDSTransmodal, European Container Market Demand Model, dicembre 2013) che rispetto alle potenzialità di crescita dei porti europei fino al 2030 segnalano che i porti nord adriatici italiani, sloveni e croati possono incrementare il loro traffico container del 227%, a fronte di una crescita stimata del 42% dei porti del Northern Range.

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Pubblicato il
18 Gennaio 2014

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