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Trieste e le crociere

Il terminal passeggeri punta su un aumento de 400%

TRIESTE – Saranno quasi 2,3 milioni di euro i fondi che Trieste Terminal Passeggeri investirà entro il prossimo anno (qualcosa è già stato speso e realizzato), per accogliere un aumento di presenze che si attesterà sul +400% nel 2015 con un +180% delle toccate.
[hidepost]Cifre importanti che porterebbero il dato assoluto attorno ai 150mila passeggeri: un buon punto di ripartenza anche grazie a Costa Crociere, che sembra intenzionata ad aprire un punto di riferimento in città così come confermato dal presidente di TTP, Antonio Paoletti, nel suo intervento alla conviviale del Propeller di Trieste. Nella stessa occasione Paoletti ha inoltre preannunciato la presentazione, a fine mese, di uno studio per la verifica delle ricadute economiche che il traffico di “navi bianche” potrà avere sulla città e sul territorio circostante.
Di ricadute economiche e di numeri impressionanti aveva parlato poco prima anche il vicepresidente nazionale degli Agenti Marittimi, Pietro Busan, fornendo tutti gli elementi per una panoramica sul settore, quello delle crociere appunto, sempre in crescita nonostante la crisi che negli ultimi anni ha segnato tutti i comparti dell’economia. Nel 2013, infatti, i passeggeri sono stati circa 21 milioni (il 55% dal Nord America e il 33% dall’Europa) con una spesa media giornaliera di 126 dollari al giorno per passeggero. In Italia i numeri sono sostanzialmente stabili, nonostante sia diminuito il numero di navi e il numero di porti, a causa del “decreto Salvacoste”.
A Trieste, invece, si è ben al di sotto delle capacità operative e si punta ad attirare nuove compagnie diventando non solo porto di transito ma anche home port.
La serata della conviviale era iniziata con un interessante intervento della dottoressa Lara Tironi, per illustrare la situazione a partire dagli inizi del ‘900 con le prime navi da crociera e i transatlantici a farla da padroni, fino al boom degli anni ’60 del secolo scorso. Di sicurezza e di novità tecniche avevano invece parlato due esperti del settore quali l’ingegner Paolo Frandoli, già dipendente Fincantieri e oggi presidente della sezione Friuli Venezia Giulia dell’Associazione italiana di tecnica navale, e Diego Tomat, capitano di fregata a capo della Sezione sicurezza della Capitaneria di Porto di Trieste.
L’ingegner Frandoli, che ha lavorato anche alla progettazione della Costa Concordia, ha spiegato l’evoluzione della tecnica nel corso degli anni paragonando la “Raffaello” e la “Regal Princess”.
Il comandante Tomat, infine, ha riassunto regolamenti e procedure di sicurezza, soffermandosi in particolare sulle novità introdotte nel settore, proprio a seguito del naufragio della Costa Concordia, che ha portato all’attenzione mondiale alcune criticità, tra le quali l’adeguata preparazione degli equipaggi. A conclusione di serata, il capitano Fabrizio Zerbini, presidente del Propeller triestino, ha attirato l’attenzione su una possibile e proficua sinergia fra traffico crocieristico e un Parco del Mare, il cui progetto pare avere ripreso vigore dopo una decina d’anni di incertezze che, di fatto, ne hanno bloccato la realizzazione.
La serata, che ha visto una numerosa ed interessata partecipazione di soci e ospiti, è proseguita con la cena conviviale, concludendosi con un prolungato e interattivo “question time“.

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Pubblicato il
12 Novembre 2014

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