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Cargo ferro al decollo

Finalmente interventi concreti del governo e i piani di Terminal Intermodale Nola Spa (TIN)

All’AD di Interporto Servizi Cargo (ISC) Giuseppe Sciarrone abbiamo chiesto un parere sullo sviluppo dei traffici su ferro per il cargo. Ecco il suo intervento.

Giuseppe Sciarrone

NOLA – Sono almeno tre i principali fattori in base ai quali si può ritenere che i prossimi anni saranno caratterizzati da una significativa crescita del traffico ferroviario di merci e che si stiano creando finalmente le condizioni per un migliore equilibrio tra strada e ferrovia ed, all’interno del trasporto ferroviario, tra l’impresa pubblica e quelle private.
Il primo fattore è costituito dalla decisione del Parlamento di sostenere finanziariamente lo sviluppo del traffico merci su ferrovia; il secondo fattore è costituito dalla determinata azione a favore del rilancio del trasporto intermodale che il Governo sta portando avanti con la messa a punto di un grande progetto di intervento sull’infrastruttura ferroviaria, sui terminal, sugli aspetti gestionali ed organizzativi.
[hidepost]Il terzo fattore è costituito dal piano di intervento sull’infrastruttura ferroviaria definito da RFI e mirato ad aumentare la prestazione dei treni e, attraverso l’aumento della sagoma delle gallerie, la capacità delle linee.
In un simile contesto diventa possibile sviluppare maggiormente l’integrazione dei servizi ferroviari con quelli marittimi, sia per il grande traffico internazionale che per quello nazionale (autostrada del mare), estendere l’intermodalità strada-rotaia a semirimorchi più grandi (megatrailer) sui collegamenti nord-sud del Paese, organizzare una efficiente rete di servizi intermodali di collegamento tra i principali interporti.
L’Interporto Campano (Nola) con le sue aziende operative (l’impresa ferroviaria ISC e l’impresa terminalistica TIN) è impegnato a fondo nel contribuire al raggiungimento dell’obiettivo di una crescita del 50% del traffico merci su ferrovia nel prossimo quinquiennio.
ISC (Interporto Servizi Cargo) ha già potenziato dall’inizio dell’anno i propri servizi Segrate – Pomezia – Nola Interporto e Verona Q.E. – Bologna Interporto – Nola Interporto e dal prossimo semestre attiverà, in collaborazione con Lugo Terminal, un nuovo servizio trisettimanale Verona Q.E. – Bari Giovinazzo. ISC, inoltre, è impegnato, come annunciato qualche mese fa da “La Gazzetta Marittima”, nell’innovativo progetto di utilizzare le linee AV/AC per l’effettuazione di treni intermodali per trailer e megatrailer, di cui è in corso la definizione nell’ambito di un tavolo tecnico organizzato da RFI.
TIN (Terminal Intermodale Nola SpA) è specializzata nella gestione del Terminal Intermodale di Nola. La piattaforma occupa una superficie di 225.000 mq, in grado di movimentare circa due milioni di tonnellate di merci in entrata ed uscita. Grazie a questo sistema infrastrutturale TIN assolve alla duplice funzione di piattaforma logistica retro-portuale per la gestione dei traffici import/export e di piattaforma intermodale di rilancio e distribuzione al servizio dei traffici movimentati da ISC.
A seguito della crescita dei servizi delle due società del 16% fatto registrare nel 2015, i dati relativi ai primi cinque mesi del 2016 sono del tutto confortanti: rispetto allo stesso periodo del 2015, + 24% in termini di UTI movimentate.
La dinamicità della nostra società non è un caso isolato, ma un caso tipico di tutte le nuove imprese ferroviarie nate con la liberalizzazione del settore. Siamo convinti che la forte e convinta volontà di crescere delle nuove imprese, unita alla operazione di ristrutturazione e rilancio del settore Cargo di Trenitalia già annunciata, consentirà di raggiungere gli sfidanti obiettivi di sviluppo che il Governo si è dato.
Giuseppe Sciarrone

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Pubblicato il
29 Giugno 2016

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