Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Livorno chiama Tunisi protocollo sul futuro


Un accordo sottoscritto dalla portualità per la sicurezza, la sostenibilità ambientale e la logistica

LIVORNO – L’innovazione tecnologica? Può aprire nuove frontiere anche nei rapporti con i paesi del Maghreb. È con questa convinzione che nei mesi scorsi l’Autorità Portuale ha lavorato ad una sinergia con i porti tunisini. E così durante la recente due giorni promossa dalla Port Authority e dedicata ai porti di prossima generazione, Livorno e Tunisi hanno firmato un accordo ad alto valore strategico. Protagonisti Giuliano Gallanti e Sami Battikh, il “capo” della portualità tunisina.
[hidepost]L’impegno sottoscritto è per studiare e sviluppare progetti di innovazione congiunti nell’ambito della sicurezza marittima e portuale, della sostenibilità ambientale e della semplificazione delle procedure logistiche e portuali. Il traguardo finale è quello di creare una nuova catena logistica integrata attraverso i porti della riva nord e sud del Mediterraneo.
“Crediamo – ha detto Gallanti – che il contesto favorevole creato dalla Commissione Europea a partire dal 2014 con la revisione della Politica Europea di Vicinato ci consenta oggi di instaurare un partenariato più forte tra l’Ue e i paesi della Sponda sud del Mediterraneo. Livorno è in grado di accogliere appieno le opportunità congiunturali di questo momento storico: intendiamo cominciare a parlare di un sistema integrato di trasporti e logistica nell’area pan-mediterranea, muovendoci nel solco del processo di estensione dei corridoi TEN-T verso i paesi extra-UE mediterranei e di integrazione con le reti transmediterranee”.
“Le relazioni tra i porti italiani e la Tunisia sono storiche e consolidate – ha detto Battikh -, oggi due terzi del’export/import tunisino con l’Europa passa attraverso l’Italia; questo accordo, centrato sull’innovazione tecnologica, rafforza ulteriorimente la cooperazione tra i due paesi, aggiungendo un ulteriore tassello verso l’adozione di politiche macro-regionali che assicurino un maggior coordinamento delle iniziative tese a implementare le relazioni commerciali tra le due sponde del Mediterraneo”.

[/hidepost]

Pubblicato il
23 Novembre 2016

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio