Angelo Roma: Porto, retroporto, sistema: forza e limiti
LIVORNO – Cominciamo l’anno nuovo con una serie di interviste, aperte da questa al comandante Angelo Roma, sul porto di oggi e di domani, anche in attesa della nuova governance. Angelo Roma è stato storicamente “uomo Zim” per decenni, ha ricoperto altre cariche importanti (presidente di Toremar) ed è attualmente presidente dell’Assonautica della Camera di Commercio. E’ molto ascoltato anche in Regione Toscana e da armatori di vari settori. Ecco la nostra intervista.
[hidepost]Il porto di Livorno sta scontando un forte ritardo nella sua Governance, dicono per le lungaggini dell’accordo tra Delrio e Rossi. Accettata obtorto-collo la presidenza Corsini, Rossi sembra ancora impegnato per la segreteria generale, con ulteriori ritardi. Qual è il suo giudizio sulla vicenda?
Effettivamente le lungaggini concernenti la nomina del “nostro” nuovo Presidente di AdSP, sono state dovute al fatto, che due forze (sottolineo: uguali e contrapposte) hanno cercato, per oltre due mesi, di far nominare il proprio “protetto” dal Ministro, il quale alla fine ha dovuto scegliere un “ministeriale” proprio perché nessuna delle due forze ha voluto “cedere” (non poteva arrivare a Livorno per l’inaugurazione del collegamento ferroviario diretto tra porto e linea tirrenica, senza alcun nome). Mi auguro che il Governatore si impegni fortemente con Corsini, affinché scelga un segretario generale che sappia di “cose livornesi”. Caro Fulvi, dico questo, perché non ho alcun dubbio che l’ingegnere idraulico possa darci lezioni “tecniche”sulla Darsena Europa, ma a questa potremmo ”metterci mano” non prima di 24/30 mesi. Qualcuno, nel frattempo, che sappia delle problematiche riguardanti la gara di Porto 2000 congelata, alla foce armata di Calambrone, alla vicenda dei bacini ed al mediceo destinato al “marina” di Benetti, etc… ci dovrà pur essere!
Le nuove Autorità di sistema portuale dovrebbero favorire la specializzazione dei porti aggregati. Si parla spesso di carenza di banchine ro/ro a Livorno ed è in corso una gara per una banchina dei rinfusi tra due società. Vede possibilità di risolvere almeno uno dei due problemi (ro/ro e rinfusi) decentrando su Piombino? Oppure recuperando su Livorno banchine trasferendo su Piombino altri traffici?
Dobbiamo calarci nella nuova realtà dei “sistemi portuali” e quindi vedere, operativamente parlando, Livorno e Piombino come un unico porto. Sappiamo anche, che la Darsena Europa oltre a darci la possibilità di ricevere, in futuro, navi fino ad un massimo di 14.000 teus; ci permetterà di avere a disposizione nuove aree a terra, che sono quelle che mancano ora al nostro porto, con i traffici in aumento. Riguardo alla sua domanda, con quello che ho premesso, i relativi piani regolatori portuali dovranno essere da subito “rivisitati ed integrati”. Fermo restando che fino a che il progetto definitivo del prolungamento della strada statale 398 non sarà completato, quasi niente potrà essere decentrato o trasferito su Piombino.
L’interporto/retroporto di Guasticce è in stand-by sulla governance definitiva in attesa che si definiscano gli assetti portuali e specialmente i progetti di area vasta. Idem per la gestione delle porte vinciane. Da Firenze Vanni Bonadio (Toscana Logistica) ha recentemente suggerito un tavolo tra Livorno e Pisa sia per le “porte” che per coordinare la logistica di area. Ritiene la proposta valida?
Premesso che il Vespucci è il retroporto del “Porto di Livorno” quindi è l’area che salverà il mantenimento dei nostri traffici, che ripeto, sono in accrescimento. Che cosa voglio dire? Lo sa che uno dei punti “apprezzati” a favore del TDT, è che accetta il carico non solo, della prima nave schedulata, ma anche della seconda e a volte della terza. Senza la possibilità futura di stivare anche sul Vespucci, sarebbe karakiri.
Sono dell’avviso che le chiavi delle porte vinciane devono essere, senza se e, senza ma, nelle mani del Porto di Livorno, è solo il nostro porto che subisce se gestite …. male.
Bonadio fa’ il suo mestiere, ed è coerente che vi sia una logistica d’area raccordata con quella nazionale, ma il punto 2) è imperativo!
Per i containers si profila un 2017 di ulteriori fusioni, accordi di slot o peggio ancora di armatori in fuga. Qual è la sua visione sul tema, anche in relazione alle aspirazioni e ai problemi del porto di Livorno?
Ancora oggi non sappiamo esattamente circa gli assetti finali di alcune alleanze ed ho già detto che l’anno scorso, nello shipping, è scoppiata una bomba atomica (Hanjin, ect. ect.) e che sarebbe da sciocchi credere che le radiazioni non arriveranno anche nel nostro porto. Ebbene, credo che i movimenti già iniziati di cambi di terminal da parte armatoriale, si normalizzeranno nelle prime settimane di aprile, e visti i limiti dei fondali e le disposizioni delle ordinanze in vigore ad oggi, a Livorno si dovrebbe crescere intorno all’8/10%.
Il piano regolatore del porto di Livorno, approvato sotto la gestione Gallanti, è stato più d’una volta “violato” con soluzioni temporanee imposte dall’emergenza, ma che qualcuno accusa possano diventare definitive. Ci sono state emergenze davvero giustificate o solo pressioni su palazzo Rosciano ?
E’ evidente che una volta approvato il piano regolatore, non si possa violarlo ed in special modo se la violazione riceve il nulla osta dalla stessa Autorità Portuale. Detto nulla osta fa sorgere dubbi d’interpretazione di legge, che a seconda dell’emergenza può avere doppia e alcune volte, tripla spiegazione. Sono dell’avviso che anche nell’emergenza la legge deve essere rispettata, altrimenti è caos!
Dopo anni dai suoi primi suggerimenti, si sta per dragare la bocca sud del porto, mentre rimane ancora un’attesa di almeno due anni per la strettoia del Marzocco. L’una e l’altra opera non sono complementari e quindi sarebbe necessaria una conclusione negli stessi tempi?
Pensi, sono passati più di dieci anni da quando chiesi, in qualità d’interlocutore ufficiale della ZIM, l’allargamento di 90 metri della Bocca Sud, e solo ora ne abbiamo certezza. La questione è sempre la stessa: prima risolviamo i problemi relativi all’entrata ed uscita delle navi e meno possibilità ci saranno che gli Armatori lascino il nostro porto. Sappiamo purtroppo molto bene che una volta andati, ci vorrà molta ma molta fatica a farli ritornare.
Mi permetta infine di toccare il tasto “fondi d’investimento” sulla Darsena Europa. Chi è che ha come minimo 250.000.000 di euro da investire? Quando li recuperi? Il progetto Darsena Europa sulla carta è fantastico: metterebbe Livorno all’avanguardia! L’importante a mio avviso, è non darlo in mano agli armatori: sarebbe una strategia sbagliata, che in più andrebbe anche contro le più elementari regole di concorrenza, dato che favorirebbe qualcuno a scapito di tutti gli altri, ed in ultima analisi, sarebbe negativo per il pluralismo dei traffici.
A.F.
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