Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Bacino galleggiante eterno rimpallo ultimatum di Corsini

LIVORNO – E’ diventata senza fine la diatriba – assicurativa e operativa – sulla liberazione del bacino di carenaggio “Mediterraneo”, bloccato dal relitto della navicella oceanografica Urania ormai da un anno e mezzo, con notevoli danni alle riparazioni navali e allo stesso cantiere Benetti. Il rimpallo di responsabilità sul piano assicurativo ha fatto rinviare già due volte la data che era stata assicurata a Benetti – gestore affidatario del bacino – e all’Autorità di sistema portuale. Tanto che il presidente Stefano Corsini ha rotto gli indugi e in queste ore ha inviato un ultimatum  ai responsabili del relitto, che è appoggiato all’agenzia Bonistalli, minacciando di chiedere i danni anche a nome della operatività del porto. Come noto il magistrato ha completato le sue indagini e i periti hanno anch’essi chiuso il loro lavoro.

[hidepost]

Sembra che uno dei punti del contendere sia stata la decisione dell’armatore dell’Urania di dichiarare formalmente l’abbandono del relitto, il che avrebbe consentito se non altro di intervenire a liberare il bacino dal relitto stesso, con un sistema di carrelli “millepiedi” già programmato dalla stessa Benetti. Il progetto prevedeva di spostare il relitto sul piazzale prospiciente al bacino e qui tenerlo in attesa della decisione – abbastanza scontata – di demolirlo. Ma le assicurazioni P&I di Londra avrebbero rifiutato l’abbandono del relitto, rimettendo tutto in gioco. Da qui l’intervento ultimativo del presidente Corsini, consapevole dell’importanza di avere il bacino galleggiante funzionale anche per poter concludere la gara – congelata da quasi due anni – per la gestione dell’intero sistema carenaggi. Da palazzo Rosciano si attende un’informativa ufficiale e ultimativa. Sperando che poi, se continuerà il rimpallo di responsabilità, si intervenga definitivamente: se necessario anche Manu Militari, come si diceva ai vecchi tempi.

Antonio Fulvi

[/hidepost]

Pubblicato il
21 Ottobre 2017

Potrebbe interessarti

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora