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Genova sposta al largo la diga foranea del porto

Paolo Emilio Signorini

GENOVA – È salpato il bando di gara da 14 milioni di euro per progettare la più grande opera portuale mai realizzata in uno scalo italiano dal dopoguerra: la nuova diga foranea del Porto di Genova, un miliardo di euro di lavori per accogliere le mega navi porta container. La convenzione che dà il via alla progettazione tra l’Autorità del sistema portuale del Mar ligure Occidentale e l’agenzia del governo per gli investimenti, Invitalia, è stata firmata durante una cerimonia sull’attuale molo di protezione del porto col presidente dell’Autorità portuale Paolo Emilio Signorini, l’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il sindaco Marco Bucci e il comandante della Capitaneria di Porto di Genova Nicola Carlone.

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L’obiettivo è spostare 500 metri dalla costa, rispetto agli attuali 160 metri, circa cinque km della diga foranea del porto di Genova tra la foce del torrente Polcevera e la Fiera di Genova per accogliere le mega porta container da 18-22 mila teu.

Previsto l’impiego di 8 milioni di metri cubi di materiali lapidei, 150 cassoni di cemento armato (20 metri per 20 di base, 30 di altezza) da collocare su un fondale marino mediamente di 40 metri e 250 mila metri cubi di calcestruzzo. Serviranno due anni per progettare la nuova diga, sei per realizzare la prima parte, altri sei per completarla. L’intervento cambierà il volto al porto di Genova a cento anni dall’ultima riorganizzazione inaugurata nel 1936, quando le navi avevano una lunghezza massima di 130 metri, una larghezza di 16-17 metri e un pescaggio di 10-11, mentre oggi arrivano a 400 metri di lunghezza, 60 di larghezza e 15-16 di pescaggio. Invitalia svolgerà la funzione di centrale di committenza per accelerare la progettazione della nuova diga e del completamento del terminal Ponte Ronco Canepa (costo previsto 16 milioni). ‘’Il porto storico di Genova è a un bivio: spostiamo a mare la diga, diamo le concessioni agli operatori che stanno adeguando i terminal e lavoriamo con Rfi per consentirgli di accedere ai terminal, sono le tre scommesse del nostro futuro’’, sintetizza Signorini. (ANSA).

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Pubblicato il
18 Aprile 2018

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