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Piombino: sviluppo a rilento? Troppe aree ancora deserte

PIOMBINO – Era un piccolo porto, più che altro come porta dell’Isola d’Elba: ma è diventato un grande porto, paradossalmente sulle spalle della tragedia della “Costa Concordia”. Oggi è tra i pochi scali italiani ad avere una banchina a 20 metri di profondità, spazi enormi alle sue spalle, ben tre aziende del ciclo dell’acciaio e un grande gruppo, la PIM (Piombino Industrie Marittime) che sta costruendo una banchina portuale dagli sponsons della “Costa” e si appresta a diventare un centro internazionale di demolizione delle navi obsolete. Eppure troppe cose vanno a rilento. E troppe occasioni, come l’esistenza di aree ancora inutilizzate fino a un capannone di 500 mq sul filo della banchina, restano inutilizzate.

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Secondo Mirello Viegi, storico agente marittimo piombinese, il suo porto potrebbe già oggi diventare di grande importanza, se i tanti progetti venissero accelerati. Il presidente dell’Autorità portuale Stefano Corsini ha ormai programmato di essere a Piombino ogni venerdì, proprio per accelerare le pratiche, definire i programmi, incontrare le istituzioni e gli operatori. “Stiamo lavorando anche per superare quel deleterio collo di bottiglia stradale che da decenni condiziona il porto” – conferma Corsini – e proprio in questi giorni sono cominciati gli espropri delle aree che serviranno alla viabilità”. Dalla PIM arrivano segnali di cauto ottimismo. Come ci ha dichiarato di recente l’ingegner Mulas, è cominciato il lavoro sugli sponsons destinati a un nuovo molo nel golfo di La Spezia. Avanti adagio, ancora: ma almeno finalmente si va avanti.

Per Viegi occorre accelerare, far conoscere meglio le opportunità dello scalo e delle sue aree, stimolare la burocrazia locale e nazionale. “D’estate assistiamo a file infinite di auto da e per l’Elba – mentre di questi tempi il porto sembra deserto. Come in tutte le cose, occorre trovare un giusto equilibrio. Mi dispiace vedere tante occasioni ancora non valorizzate”. Gli risponde Corsini: “Piombino è uno dei nostri punti di forza, stiamo lavorando proprio per valorizzarlo”. Adesso si aspettano risultati.

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Pubblicato il
23 Ottobre 2019

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