Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

L’Interporto e il miracolo dei più bravi

GUASTICCE – La crescita della Sogese, di cui parliamo qui a fianco, pone qualche legittimo interrogativo – di cui ci prendiamo tutte le responsabilità – sulle strategie dell’Interporto Vespucci: in perenne dibattito tra interporto e retroporto.

Tralasciamo volutamente, in questo momento, le difficoltà della gestione finanziaria del Vespucci, che si traducono anche in qualche tensione all’interno del consiglio. Il meccanismo dell’intervento della Regione Toscana – con l’acquisto e la rivendita di immobili per garantire risorse – è complesso e richiede tempo; come sta ritardando l’altro intervento pubblico, quello dell’AdSP per rilevare la maggioranza azionaria. E si sa che i tempi sono invece fondamentali sia in campo economico che logistico.

[hidepost]

A fronte di tutto questo, il Vespucci conferma di essere invece un incubatore di iniziative imprenditoriali private in forte espansione. Come dimostra appunto Sogese e l’intera holding Monti Industries; come dimostrano gli insediamenti del grandi gruppi della distribuzione mondiale a cominciare da DHL; come conferma la silenziosa ma continua espansione dei complessi aziendali specie sulle aree est. I grandi progetti di insediamento futuro dell’hub farmaceutico hanno un indubbio valore, ma sono i privati imprenditori, che spesso si basano quasi esclusivamente sulle proprie forze, a fare del Vespucci un’area di crescita industriale o di alto artigianato che non guarda unicamente al porto. Ma che guarda e lavora con il resto del mondo. E che dimostra l’esistenza di un’imprenditoria, locale ma non solo, che fornisce per fortuna l’immagine di una Italia davvero in positivo. Tutto il contrario di quella povera e sconquassata Italia della politica che dantescamente parla di “nave senza nocchiero alla deriva”. Al Vespucci, ma non solo, c’è quella parte di imprenditoria sana e capace che fa onore a chi si guadagna un futuro migliore per tutto il cluster, portualità compresa.

A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
27 Novembre 2019

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio