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Adriatico Sud, più fondali nel sistema Bari

Ugo Patroni Griffi

BARI – Aumentare considerevolmente la sicurezza e la strategicità del porto di Bari: con questo obiettivo l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale ha programmato e progettato l’opera di “movimentazione dei sedimenti all’interno del bacino portuale del porto.

Un intervento – sottolinea l’AdSP alla vigilia dell’anno nuovo – che produrrà significative ricadute nello sviluppo dei traffici commerciali dello scalo barese, atteso che configurerà nuove batimetrie nella darsena di levante che così potrà ospitare anche navi di ultima generazione, di stazza e dimensioni superiori rispetto alle attuali, facilitando, al contempo, le operazioni di allibo/scarico di quelle che già vi transitano.

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La stessa profondità operativa (-13 mt) è imposta come dato di progetto anche per il passo di accesso all’imboccatura del porto che, a causa di fenomeni di insabbiamento, denuncia allo stato quote significativamente inferiori.

A garanzia della massima tutela ambientale, i volumi di escavo saranno movimentati nello stesso ambito portuale – così come da specifiche norme in materia – quindi non saranno creati nuovi bacini di contenimento e tutte le operazioni verranno effettuate in ambiente subacqueo.

La progettazione è stata curata interamente dal dipartimento tecnico dell’AdSP MAM e verificata da ultimo dall’Agenzia Regionale Strategica per lo Sviluppo Ecosostenibile del Territorio, preliminarmente all’avvio della gara.

L’intervento è parte integrante del Programma Operativo Nazione Infrastrutture & Reti 2014 – 2020 finanziato dalla Unione Europea e comporta complessivamente una spesa di circa 3,5 milioni di euro.

“Abbiamo sviluppato un’impostazione progettuale contenitiva di tutte le raccomandazioni delineate in sede di Conferenza di Servizi e supportata dalle più recenti tecnologie disponibili per ridurre al minimo gli impatti ambientali che il quadro normativo in progress vuole promuovere con la legge di conversione al Dl 76/2020) anche per quei bacini idrici non situati in aree SIN (Siti di Interesse Nazionale)” – dice il presidente di AdSP MAM Ugo Patroni Griffi.

Il progetto si inserisce in un più ampio programma di escavazione dei sedimenti interessante l’intero sistema portuale dell’Adriatico Meridionale e che prevede:

– per Manfredonia: il bando imminente per la caratterizzazione dei fondali del porto commerciale, attività propedeutica alla campagna di approfondimento nell’area di imboccatura e nell’area prospiciente il Molo di Ponente sino al Molo Trapezio;

– per Barletta: la definizione della progettazione esecutiva dei lavori di manutenzione dei fondali nei pressi dell’imboccatura del porto per un importo pari a 6 milioni di euro;

– per Monopoli: l’esecuzione in corso della caratterizzazione dei fondali finalizzati alla definizione del progetto di approfondimento dei fondali fino a -8 mt di tutta l’area di accesso al porto e antistante la banchina del Molo di Tramontana;

– per Brindisi: la chiusura delle attività di attualizzazione delle caratterizzazioni – già all’attenzione del Ministero dell’Ambiente, richieste in fase di valutazione di impatto ambientale della vasca di colmata di Costa morena Est e relativa campagna di escavi interessante tutto il porto medio ed esterno (fino a -14 mt), comportante una spesa complessiva di oltre 60 milioni di euro.

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Pubblicato il
23 Dicembre 2020

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