Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Treni a idrogeno in Centro-Italia

Nella foto: Gli attuali trenini diesel degli Appennini.

BRUXELLES – Nell’ambito del suo programma finalizzato a rilanciare le aree dell’Italia centrale colpite dai terremoti del 2009 e 2016 grazie allo sviluppo di iniziative legate ai settori dell’energia sostenibile e dell’economia circolare, il gruppo americano AECOM ha presentato alla Commissione Europea un progetto relativo alla mobilità sostenibile a idrogeno, tramite la European Clean Hydrogen Alliance, di cui la stessa azienda basata a Los Angeles è membro.

Come spiega AECOM in un post sul suo profilo Linkedin, il progetto prevede la conversione da diesel a idrogeno di alcune delle locomotive che operano sulla dorsale ferroviaria appenninica Sansepolcro-Sulmona. Iniziativa che “consentirà la creazione di nuovi posti di lavoro e l’applicazione pratica, nel Centro Italia, di una serie di tecnologie innovative, nell’ambito di uno dei primi progetti europei di questo tipo”.

AECOM già lo scorso agosto aveva presentato alle autorità italiane il suo programma per realizzare, in partnership con alcune aziende locali – tra cui Cinque International, con sede operativa a Rieti – un polo dell’idrogeno verde nelle aree dell’Appennino centrale colpite dei terremoti alcuni anni fa.

Secondo quando reso noto allora, il programma prevede quattro diversi step: il primo relativo alla realizzazione di centri di ricerca, stabilimenti di produzione di componentistica (come celle a combustibile) e impianti di elettrolisi per la generazione dell’H2 green, il secondo e il terzo riguardando proprio la creazione di un corridoio ferroviario a zero emissioni, grazie all’idrogeno, lungo l’Appennino, e infine il quarto è focalizzato sulla ricostruzione dei centri abitati maggiormente colpiti dal sisma adottando il nuovo modello delle comunità energetiche.

Pubblicato il
5 Giugno 2021
Ultima modifica
8 Giugno 2021 - ora: 16:22

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio