Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Terminal Vecon PSA due nuove super-gru

Sono arrivate in chiatta dal Regno Unito – Le caratteristiche

VENEZIA – Sono arrivate in porto dopo un lungo viaggio di 3.800 miglia in chiatta da Great Yarmouth (Regno Unito) due nuove gru di banchina ship to shore per un investimento complessivo di 15 milioni di euro.

Prosegue così il programma di investimenti di PSA – leader mondiale della movimentazione merci con sede a Singapore e presente nella gestione di 28 porti nel mondo in 16 paesi diversi tra cui Asia, Europa e America – che a Venezia è azionista di maggioranza del terminal container Vecon.

[hidepost]

Negli ultimi due anni il programma di investimenti nel terminal veneziano ammonta a 25 milioni di Euro, investiti per l’acquisto di gru, in lavori civili nell’area di espansione, in gru gommate di piazzale, in nuovi rimorchi ed in altri mezzi operativi.

Le principali caratteristiche tecniche delle nuove gru vedono i mezzi con un braccio operativo lato mare: 36 metri; altezza di sollevamento (sotto spreader) dal livello banchina: 30 metri; portata di carico sotto spreader: 45 tonnellate. Peso totale di una gru: 1.150 tonnellate.

Il produttore è ZPMC, leader mondiale nella costruzione di gru di banchina, mentre la tecnologia è di ultima generazione e targata Siemens che unitamente alle caratteristiche tecniche consentirà di aumentare sia gli standard di sicurezza nella movimentazione dei container che il comfort per gli operatori di banchina.

Le gru – che si aggiungeranno alle 4 esistenti presso la banchina del terminal Vecon – permetteranno di offrire ai clienti dello scalo veneziano una sempre maggior produttività e velocità nel carico e scarico delle merci. Performance che si tradurranno quindi in vantaggio competitivo per l’intera comunità del Porto di Venezia.

«Il gruppo PSA ed i suoi partners confermano il continuo impegno per garantire una adeguata risposta alle crescenti richieste del mercato e alle aspettative dei propri clienti nel porto di Venezia anche – e soprattutto – alla luce degli ottimi risultati ottenuti dallo scalo e alle prospettive di crescita legate in particolar modo alle linee dirette con il Far East».

[/hidepost]

Pubblicato il
18 Maggio 2011

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio