Bolkestein e marinas l’attesa

Nella foto: Siclari (al centro) con due associati.
BRINDISI – Durante le giornate del recente Salone Nautico di Brindisi Assormeggi Italia, rappresentata dal suo presidente Angelo Siclari e da diversi associati, si è confrontata con diversi rappresentanti di importanti sigle rappresentative nazionali sul tema della portualità turistica.
A sei mesi dalla data di costituzione, avvenuta il 14 Aprile scorso – ha detto Siclari – la nostra associazione ritiene che i porti turistici italiani (cinquecentomila posti barca in totale) abbiano degli standard elevati, tali da non essere secondi a nessuno. La loro rappresentanza, inoltre, è certamente di alto livello con importanti sigle associative come Confindustria Nautica, Assonat, Assomarinas, Assonautica ed altre ancora.
Con una “lacuna”: la mancanza di rappresentanza verso le altre tipologie di strutture ricettive della nautica. Verso quelle imprese concessionarie di piccoli approdi, pontili galleggianti, punti di ormeggio e piccole realtà di rimessaggio che rappresentano ben oltre 100.000 posti barca nel contesto nazionale.
È da questo punto che parte la volontà di un gruppo di imprenditori, da anni impegnati nei settori dei posti barca e del noleggio per il diporto nautico di dar vita ad ASSORMEGGI ITALIA. La “mission” dell’Associazione è aggregare le piccole e medie imprese della nautica come gli approdi, punti di ormeggio, pontili e strutture di ricovero imbarcazioni, charter, noleggio e locazione. Un comparto che purtroppo, appunto, in Italia non ha mai trovato un vero riferimento associativo. A queste imprese l’Associazione garantisce l’assistenza tecnica, giuridica ed amministrativa diretta, attraverso uno staff di professionisti del settore, proponendosi di rappresentare collettivamente e singolarmente le piccole e medie imprese per il riconoscimento e la valorizzazione della loro specifica attività professionale e commerciale, nei confronti sia delle Istituzioni, sia di aziende ed organizzazioni
“L’argomento, ad oggi prioritario, e su cui stiamo concentrando i nostri sforzi – ha detto Siclari – riguarda la direttiva europea n° 2006/123/CE, meglio conosciuta come Direttiva Bolkestein. Queste tipologie di imprese hanno assoluta necessità di conoscere il proprio futuro. Senza certezze non può esistere Impresa. Oggi l’Italia si è dotata di un’importante Legge, la n° 145/2018 va applicata e non interpretata da chi è demandato all’estensione del periodo concessorio, come purtroppo in alcune parti d’Italia sta succedendo. Speriamo molto nella decisione del Consiglio di Stato nell’adunanza plenaria che si è svolta il 20 Ottobre” .
Come noto (n.d.r.) il Consigio di Stato ha rinviato la palla al governo senza prenunciarsi. E l’odissea continua.