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Marebonus, l’autotrasporto “respira”

ROMA – Si fanno i consuntivi dei fondi del Marebonus e del Ferrobonus elargiti nel 2021: come noto strumenti concepiti dallo Stato per incentivare l’uso del trasporto intermodale mare/gomma e ferro/gomma da parte degli autotrasportatori che movimentano merci su navi ro-ro e ro-pax tra porti italiani o tra porti italiani ed altri paesi europei.

Nel caso specifico del Marebonus, risulta evidente che i maggiori beneficiari di tale incentivo sono gli autotrasportatori. Infatti, mentre i fondi sono inizialmente incassati per intero dal vettore marittimo, essi sono poi in gran parte riversati dallo stesso alle ditte di autotrasporto che usufruiscono dei suoi collegamenti. Il vantaggio dell’autotrasporto di utilizzare le navi invece della strada è sto da tempo e i fondi del Marebonus si stanno confermando un aiuto significativo ai trasportatori, con ricadute importanti anche sulla circolazione stradale e sull’inquinamento.

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Per fare un esempio, ecco i dati relativi al 2020 per Grimaldi Euromed, società del gruppo Grimaldi che è uno dei più attivi sulle Autostrade del Mare. La società ha incassato euro 17.126.853,18 come Marebonus. Da tale cifra, la Grimaldi Euromed ha trattenuto solo il 3% circa (Euro 576.745,05) mentre il resto (Euro 16.550.208,13) è stato interamente ribaltato ai clienti autotrasportatori. Da qui l’importanza di confermare il bonus anche per l’anno in corso, sia per quanto riguarda l’autotrasporto che il “ferro”.

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Pubblicato il
8 Gennaio 2022
Ultima modifica
10 Gennaio 2022 - ora: 18:32

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