NAPOLI – L’interporto campano è un bel biglietto da visita per Na.P.L.E.S., ovvero per la piattaforma logistica partenopea. Ma per Luciano Dassatti, presidente della locale Port Authority, è solo uno degli obiettivi raggiunti negli ultimi mesi di frenetica attività. E lo ricorda con piacere.
“Il porto di Napoli – sottolinea il presidente – ha chiuso il 2009 con un complessivo +2% dei traffici, che in una media nazionale abbondantemente sottozero a due cifre è già lusinghiero. Ma quello che più mi fa sperare è che i dati di gennaio sono davvero esaltanti: +18%, una specie di boom. E non credo si tratti di un’eccezione, bensì del risultato del lavoro comune di imprenditori, armatori e dell’Authority”.
Ma conoscendo l’ex comandante generale delle Capitanerie di porto e la sua costante voglia di fare, difficile credere che Dassatti si fermi a questi successi. Infatti. “Sto aspettando di ora in ora – conferma il presidente della Port Authority – la firma da parte del ministro dell’Ambiente del decreto che mi consentirà di prendere tre piccioni con una fava: dragare l’ingresso del porto eliminando un mammellone di fango che limita il pescaggio delle grandi navi in arrivo: trasferire così 130 mila metri cubi di fanghi già caratterizzati nella vaschetta di colmata che abbiamo predisposto; e fornire in questo modo la base per la tanto attesa sistemazione di Porto Fiorito, destinato al diporto”.
Secondo Dassatti, l’intera pratica è stata già sottoposta a tutte le approvazioni, compreso l’utilizzo di draghe aspiranti che concluderanno i lavori in poco più di due mesi. E da qualche settimana si aspetta solo la firma del ministro. “Al quale ho mandato proprio in queste ore – conclude Dassatti – una accorata lettera chiedendo che siano rotti gli indugi nell’interesse di Napoli e di tutta l’economia della Campania. Una lettera alla quale sono certo il ministro Prestigiacomo risponderà con la firma”.
Come a dire: Napoli val bene l’impegno personale di una bella signora, anche se piena di cose da fare…
Antonio Fulvi