LIVORNO – E come se non bastassero i problemi della Darsena Toscana, è scoppiata anche la grana – preannunciata da tempo – della Mediterranea Trasporti di Paolo Bonsignori e figli.
Problema che può essere riassunto in un semplice dettaglio: quello di avere un carico importante, di averlo assicurato al porto labronico, ma di non avere alcuna disponibilità di magazzini malgrado le reiterate soluzioni presentate da almeno un anno alla Port Authority. Morale: lunedì arrivano alla Mediterranea Trasporti almeno 6 mila tonnellate di cellulosa con due navi e nessuno degli spazi coperti che pure la Port Authority aveva promesso sarebbero al momento disponibili. E’ anche per questo che ieri davanti a Palazzo Rosciano, al momento in cui si è aperto – ed è stato rapidamente dichiarato defunto – l’”Osservatorio permanente” del porto i dipendenti della Mediterranea Trasporti hanno organizzato un picchettaggio di protesta. Sottolineando anche la minaccia di una cassa integrazione pressoché immediata se il problema dei magazzini per la cellulosa non sarà risolto.
Il fatto sembra essere che tra i due “giganti” che operano in porto con la cellulosa, la Compagnia dei portuali e il gruppo Neri Spa, la Mediterranea Trasporti fa la parte ormai da sempre del vaso di coccio. Le controparti rispondono che loro hanno pesantemente investito, e mettono in dubbio che il terzo attore lo abbia fatto o intenda farlo a loro livello. L’Authority a sua volta ha sempre promesso di trovare una soluzione equa. Ma se siamo al preavviso di cassa integrazione per la gente, avendo il traffico ma non le aree coperte, vuol dire che qualcosa sembrerebbe proprio non aver funzionato.