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Per D’Alesio tre bulk carrier in aggiunta alla flotta cisterne

Arriveranno dall’anno prossimo – Intanto prossima alla consegna anche l’ultima bettolina dal cantiere siciliano Giacalone

LIVORNO – Per l’armamento livornese D’Alesio sono tempi di importanti iniziative. Come già preannunciato, il gruppo ha deciso di fare un salto epocale e allargarsi anche al comparto dei trasporti bulk, ovvero delle merci secche. Una scelta che si è concretizzata con l’ordine ai cantieri coreani Hyundai di non una ma ben tre grandi unità da trasporto da 50 mila tonnellate ciascuna, con prevista consegna da metà dell’anno prossimo alla metà del 2012.

”In realtà si tratta più che altro di una trasformazione di ordini precedenti – ha puntualizzato Nello D’Alesio, che con il fratello Nino gestisce la holding di famiglia – in quanto avevamo ordinato a Hyundai, prima della crisi dei noli, quattro cisterne da 50 mila tonnellate. Nel frattempo la crisi mondiale ha fatto calare il prezzo delle navi e abbiamo ricontrattato, pressoché allo stesso prezzo delle quattro cisterne, due cisterne ormai di prossima consegna e tre navi da carico secco di pari tonnellaggio al posto delle iniziali terza e quarta cisterna”.

La prima delle due cisterne rimaste in ordine, ormai pressoché completata, arriverà a luglio ed ha già il nome di “Calasetta”. La seconda sarà consegnata a fine anno e si chiamerà “Calafuria”. Nel frattempo il gruppo avrà anche preso in consegna la quarta bettolina costruita da Giacalone a Mazzara del Vallo, che conclude la difficile storia di questo ordine, più volte soggetto a ricontrattazione e a ritardi.

L’anno prossimo cominceranno ad arrivare infine le tre navi da carico secco, per le quali il gruppo D’Alesio sta organizzando un settore totalmente nuovo, sia sul piano tecnico che commerciale. “Ma con le relazioni che abbiamo nel mondo dello shipping – conclude Nello D’Alesio” – non avremo problemi a trovare clienti. E potrebbe anche darsi che, superata la crisi mondiale, ci sia una tal richiesta di navi da poterle rivendere guadagnandoci sopra”.

Ovviamente tutto dipenderà da quanto redditizia e specialmente non complicata potrà rivelarsi la gestione delle unità bulk. Ma i D’Alesio sono convinti che risulterà assai più semplice di quella delle cisterne, dove sia le “maiors” sia anche i noleggiatori minori stanno ormai imponendo tali e tante clausole pseudo-ambientali e di garanzia della formazione degli equipaggi che il comparto è ormai diventato scarsamente remunerativo e comunque di una complessità burocratica scoraggiante.

Pubblicato il
14 Aprile 2010

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