Posti barca ai disabili

Maggiore attenzione anche alle unità in transito

Paolo Piro

OLBIA – Un sistema portuale più equo, aperto alle categorie protette e alle associazioni sportive impegnate nell’abbattimento delle barriere fisiche e sociali: è, in sintesi, la filosofia che anima l’ordinanza 4/2010 emessa martedì scorso dal presidente della Port Authority di Olbia Paolo Piro e rivolta a tutti i concessionari di porti, approdi turistici e specchi acquei presenti nella circoscrizione territoriale.

Sulla base delle circolari ministeriali del 31/07/2007 e del 23/09/2009, la Port Authority ha introdotto una riserva, non inferiore al 10%, sui posti barca presenti nelle strutture che ricadono nella giurisdizione dell’Ente (compresi quelli che sorgeranno nei prossimi anni con l’adozione del Prp), da destinare alle unità da diporto in transito.

Punto di partenza, la necessità di consentire un idoneo accosto al maggior numero di imbarcazioni, sia ai fini della sicurezza della navigazione che nello spirito di maggior fruizione del demanio marittimo inteso come bene pubblico.

Utilizzo che, chiaramente, sarà assoggettato ad una specifica regolamentazione tariffaria prevista per legge, fatto salvo l’ormeggio per un tempo inferiore alle 12 ore nella fascia oraria dalle 08 alle 20 e per non più di tre ormeggi al mese.

Fondamentale, nell’ordinanza 4/2010, che si uniforma alle disposizioni del Codice della Nautica da diporto del 2008 sul rilascio delle patenti anche a soggetti affetti da particolari patologie invalidanti, l’introduzione, tra le clausole di rilascio o rinnovo delle concessioni demaniali, di un’ulteriore quota di posti barca per la fruizione dell’attività diportistica da parte di soggetti disabili e appartenenti alle categorie protette.

“I soggetti di cui all’articolo 1 (ovvero gestori di porti, approdi turistici e specchi acquei su cui insistono strutture per la nautica da diporto in regime di concessione demaniale marittima) – cita l’articolo 3 dell’ordinanza – sono altresì tenuti a riservare un’ulteriore quota di posti barca appositamente attrezzati, pari al 3% di quelli disponibili, a beneficio di soggetti (persone fisiche o giuridiche) disabili e o appartenenti alle categorie cosiddette “protette” che ne facciano richiesta o siano all’uopo preventivamente autorizzati dall’Autorità Portuale di Olbia e Golfo Aranci che ne verificherà il possesso dei requisiti”.

“E’ un provvedimento che, oltre a garantire una corretta fruizione del Demanio – spiega Paolo Piro, presidente dell’Autorità Portuale del Nord Sardegna – restituisce dignità a tutte quelle fasce deboli che, nonostante un’abilità ridotta da particolari carenze motorie, decidono di non rassegnarsi ma, al contrario, di sfidare le barriere fisiche e soprattutto mentali che, spesso, la società e l’eccesso di burocrazia impongono. La direzione della mia ordinanza va proprio nel superamento di queste difficoltà e sono certo che troverà il giusto apprezzamento non solo da parte di tutti i cittadini, ma anche dagli stessi concessionari ai quali, sia chiaro, non viene in alcun modo preclusa la libera attività imprenditoriale”.

Unanime il consenso manifestato attorno all’ordinanza presidenziale che, finora, risulta essere la prima del genere emessa in Italia. “Mi piace precisare – continua Piro – che questo documento, soprattutto nella parte che riguarda il 3% di approdi per disabili, ha ricevuto il parere favorevole di tutti i membri del Comitato Portuale nella seduta del 21 aprile scorso e, soprattutto, l’apprezzamento da parte del Collegio dei Revisori dei Conti, organo di vigilanza dell’ente”.

Scopo ultimo dell’ordinanza, inoltre, sarà quello di favorire anche l’attività di tutte quelle associazioni sportive che, attraverso la vela e le discipline legate alla nautica da diporto in generale, da anni si impegnano nel sostegno al miglioramento delle qualità di vita dei diversamente abili o nel recupero di quelle categorie sociali a rischio (minori in difficoltà, ex detenuti ecc…).

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