Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Assologistica chiede regole comuni a tutti

MILANO – Assologistica “apprezza la decisione assunta dalla Capitaneria di Porto di Venezia d’intesa con la locale Autorità Portuale, di rendere ulteriormente flessibile l’utilizzo dei rimorchiatori in entrata ed uscita dal porto”.

Secondo un nota dell’associazione i contenuti immediatamente esecutivi dell’Ordinanza 41 del 30/04/2010, sebbene per un periodo sperimentale, “rappresentano un cambiamento molto atteso dagli Armatori, coniugando il rispetto delle norme di sicurezza della navigazione con l’esigenza sempre più avvertita dall’Industria portuale di avere un servizio di rimorchio portuale flessibile nell’utilizzazione e quindi nei costi”.

“Tuttavia – sostiene Assologistica – tale decisione potrebbe avere conseguenze nella competizione tra i porti, determinando pressioni delle comunità portuali sulle Capitanerie di Porto perchè emettano ordinanze dai contenuti analoghi, con conseguenze sulla stabilità economica delle aziende che prestano il servizio di rimorchio portuale”.

Per questi motivi Assologistica ha ritenuto e ritiene che il ministro delle Infrastrutture e Trasporti ed il Comando Generale delle Capitanerie di Porto dovrebbero promuovere un incontro tra tutte le parti coinvolte nell’economia portuale per definire una nuova regolamentazione del servizio di rimorchio che ne valorizzi la funzione di security distribuendone più equamente i costi. Finalmente Il “Pagare meno ma pagare tutti“ si dimostra per questo servizio un orizzonte utile per tutti.

Intanto Assologistica ritiene che un buon punto di partenza possa essere rappresentato dall’Accordo interassociativo, a suo tempo sottoscritto tra i soggetti più direttamente interessati, che sarebbe opportuno trasformare al più presto in Decreto Legge, vista l’urgenza della questione e considerato il fatto che esso è stato già inserito nei progetti di riforma della Legge 84/94 sia di origine parlamentare che di origine governativa.

Con queste richieste Assologistica sembra decisa ad attaccare il fronte, fino ad oggi compatto, della “riserva” del rimorchio: un fronte che anche la UE ha cercato invano di scalfire, sempre controbattuta dalle note ed evidenti considerazioni sul tema della sicurezza e della estrema specializzazione di uomini e mezzi.

Pubblicato il
15 Maggio 2010

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio