Tirrenia a metà del guado
Quasi tutti gli armatori che avevano manifestato interesse si sono tirati fuori – I sindacati chiedono una gara nuova divisa per le due società
ROMA – Per i sindacati nazionali, la gara di privatizzazione della Tirrenia-Siremar, “a due giorni dalla scadenza per la presentazione delle offerte (lunedì prossimo 28 giugno) è praticamente fallita”.
Per quello che sembra l’unico gruppo ormai rimasto in corsa, la “Mediterranea Holding di Navigazione”, si apre invece una grande sfida. Franco Pecorini da parte sua ancora non commenta: e anche il governo sulla vicenda si è blindato.
Di certo, se la gara dovesse concludersi con un’unica offerta, non si potrebbe parlare di grande risultato. Anche perché la “Mediterranea Holding” non sembra proprio l’ideale: così come per la famosa gara per Alitalia, la holding di navigazione è un coacervo di interessi tra armatori veri, imprenditori del tutto fuori dai trasporti e persino un ente pubblico come la Regione Sicilia, che non è certo marginale (37%). E allora il passaggio dallo Stato a una Regione sarebbe un miglioramento? C’è chi ne dubita, anche visto lo stato comatoso delle finanze della Regione Sicilia e i tagli sempre più consistenti che la Finanziaria 2010 (e probabilmente anche le prossime) hanno programmato per le rimesse statali.
Della cordata “Mediterranea” fanno parte ad oggi l’armatore Salvatore Lauro (con il 18,5%) che ne è il presidente, l’armatore greco Alexandros Tomasos (amministratore delegato, che è il secondo azionista con il 30,5%), la Siberg del gruppo Ferruzzi (imbottigliatore della Coca Cola in Sicilia, con il 3%) e l’ex presidente di Confitarma Nicola Coccia con il 3% anche lui. Nel piano industriale è previsto che per un anno non possano intervenire altri soci: il che blocca l’ipotesi di una convergenza all’ultimo tuffo dell’altro concorrente che fino a qualche giorno fa era dato per probabile nella gara, cioè il gruppo Cinven Limited.
Un risultato non brillante, ad oggi, per una gara cui erano arrivate undici dichiarazioni di interesse tra le quali da armatori veri come Grimaldi Lines, Corsica Ferries, Moby Lines e Grandi Navi Veloci. Tanto che nell’incontro tra sindacati e governo d’inizio settimana è stata anche presentata la proposta di annullare la gara e predisporre due nuovi bandi separando la privatizzazione di Tirrenia da quella di Siremar. Perché uno dei problemi che hanno spinto buona parte degli armatori a tirarsi indietro è proprio l’abbinamento di Siremar, che peraltro era stata offerta gratis alla Regione Sicilia senza che quest’ultima accettasse.