LONDRA – Circolano sempre più diffusamente i dati relativi alle nuove generazioni di navi full-containers in costruzione o in consegna. E non sono confortanti per i porti italiani, dove ci sono già problemi assai seri per le navi di penultima generazione, sia come fondali che come mezzi di movimentazione.
Teniamoci forte, di fronte alla consapevolezza che stanno per arrivare navi full-containers da 400 metri di lunghezza, 60 di larghezza, 14 di pescaggio massimo, 12 mila Teu e 300 mila tonnellate di portata. Infilare in porto questi giganti, superiori anche alle più grandi portaerei della II guerra mondiale, non sarà certo agevole, come peraltro si è visto con la gigantesca Maersk accreditata per 12 mila Teu ma secondo qualche voce in grado di imbarcarne fino a 14 mila. Il problema della larghezza poi si riflette anche su un altro dettaglio, che tanto dettaglio non è: quello dello “sbraccio” delle gru di banchina, che deve arrivare a pescare un contenitore anche pieno da 40’ (oltre 30 tonnellate) sulla fila più esterna. E gru con questa capacità pare ne esistano ancora pochine, anzi pochissime. Secondo una nota pubblicata da Decio Lucano News nei giorni scorsi, in Italia queste super-cranes si contano sulle dita di una mano o quasi : 4 a Gioia Tauro, 2 al Vte e 1 al Sech, ma non ancora operativa. E il resto ? Il resto dei porti italiani non ne ha nemmeno una, senza considerare problemi di fondali e di accesso delle navi alle banchine.
Come a dire: scusate, in che mondo credono di vivere i nostri cari e negletti porti nazionali?
A.F.