“Livorno Reefer” a settembre
Impianti completati ma stanno ritardando gli uffici e relativi permessi
LIVORNO – Slitta ancora una volta, ma questa dovrebbe essere la definitiva: il “Livorno Reefer”, terminal refrigerato per l’agrofrutta costruito nel piazzale Da Vinci in joint-venture tra Compagnia Portuali, spedizionieri livornesi e importatore Baccini – che si è recentemente ritirato da socio ma rimane come cliente – sconta ancora una volta i ritardi della burocrazia italiana. Ma ai primi di settembre è già programmato il primo arrivo di frutta esotica, quello della Dole, che inaugurerà la grande struttura. Nel frattempo – si dice nelle prossime ore – dovrebbe entrare nella compagine societaria anche l’imprenditore livornese Cagliata, con una ridistribuzione delle quote che sarà circa al 30% per ciascuno dei soci, la Cilp, Cagliata e gli spedizionieri (Alberti, Tirreno Shipping, Del Corona e gruppo Baldacci & C).
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Come già scritto l’impianto è uno dei maggiori d’Italia, è costato ad oggi circa 24 milioni di euro ma ne richiederà altri 9 per l’acquisizione di ulteriori aree per sviluppare parcheggio, colonnine elettriche per i tir refrigerati eccetera. Il suo vero punto forte è l’immediata vicinanza della banchina sul canale industriale con l’attracco riservato alle navi refrigerate che operano sui traffici della frutta esotica e dell’agroalimentare in genere.
Secondo i calcoli della società “Livorno Reefer” il break-even point (BEP) del sistema, ovvero il punto di pareggio della gestione, si raggiungerà con 200 mila tonnellate di prodotti all’anno. Si parte da settembre con assicurati gli 80/100 mila della Dole, più almeno altri 40 mila di Baccini e 30/40 mila tonnellate che gli spedizionieri stanno trattando con loro clienti che hanno garantito i quantitativi. Ma ci sono in basso – secondo un portavoce della Cilp – altri importanti contratti che saranno tuttavia ratificati e ufficializzati solo quando il terminal entrerà in funzione. Ad oggi per farlo partire manca soltanto il completamento della palazzina degli uffici, che inizialmente era stata progettata in un punto del piazzale e poi è stata invece spostata in un altro punto per razionalizzare il tutto. E qui sono scattati i ritardi dei permessi: variante urbanistica, ulteriori pratiche con gli uffici della sanità marittima, eccetera. Ma come dicono quelli del “Reefer”, che proprio tre giorni fa hanno completato la ricognizione tecnica, “chi la dura la vince”.
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