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Per Ablondi le condoglianze della Cilp

LIVORNO – Il presidente della Cilp Enzo Raugei e il consiglio intero della Compagnia portuali ha espresso a nome di tutti i lavoratori della Compagnia Portuale di Livorno “le nostre condoglianze al Vescovo Giusti e il nostro dolore per la scomparsa del vescovo emerito di Livorno, monsignor Alberto Ablondi.

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Fino dai suoi esordi a Livorno nella sua missione pastorale – dice una nota della Cilp –  lo abbiamo sempre sentito vicino noi, attento ai problemi della nostra Azienda, a quelli del lavoro, dei lavoratori ed alle sorti del porto di Livorno. Ciò è avvenuto sia nelle fasi positive della nostra storia, sia in quelle negative e cariche di tensione. Ricordiamo in particolare quando in una fase acuta e critica del periodo “Prandini” Egli non esitò a venire davanti alla Capitaneria di Porto, dove quasi un migliaio di lavoratori portuali attendevano l’esito della riunione dell’Ufficio del Lavoro Portuale. Lui, il vescovo di Livorno, tenne l’assemblea dei lavoratori portuali. Parlò ai lavoratori Portuali ma il suo messaggio era indirizzato a tutti i protagonisti di quella vicenda. “Il porto non può abbandonare la barca di Pietro. La barca di Pietro deve ritornare in porto”. Con questa frase chiedeva a tutti di assumersi la proprie responsabilità e di operare per evitare rotture insanabili nel porto e a Livorno. Nonostante la malattia, che lo aveva progressivamente e gravemente invalidato non è mai mancata, per noi, la sua presenza fisica e ideale, come è avvenuto per i funerali del suo grande amico Italo Piccini”.

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Pubblicato il
25 Agosto 2010
Ultima modifica
23 Settembre 2010 - ora: 18:14

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