Visita il sito web
Tempo per la lettura: 1 minuto

Sbanchettare candidati e legge

LIVORNO – Sulla vicenda, per certi aspetti kafkiana, delle candidature presentate dagli enti locali per la presidenza della Port Authority, di una cosa dobbiamo essere finalmente grati al sindaco Alessandro Cosimi: di aver parlato, sia pure in un parlamentino non certo ascoltatissimo né solenne come il consiglio comunale, con una inusuale chiarezza adamantina.

[hidepost]


E cioè che per lui valgono – sic et simpliciter – la candidatura principale di Roberto Piccini, possibilmente da confermare, e quella altrettanto valida (un gradino sotto, ma sembra di capire nemmeno troppo) dell’assessore provinciale Piero Nocchi, fatta in seconda battuta da Capraia.


Il sindaco l’ha detto con il consueto parlar forbito e semmai con qualche (ingenuo? presuntuoso?) richiamo ultimativo al ministro perché smetta di far melina sui due nomi, e decida subito con o senza il presidente della Regione Rossi. “Perché noi il cerino in mano del commissariamento – ha aggiunto – non lo vogliamo”.


Comprensibile, legittimo, persino umano. Io poi, che conosco il sindaco fin da ragazzo ed ho sempre apprezzato le lezioni – non a chiacchiere ma a fatti – di suo padre che fu uno degli uomini più integerrimi del vecchio Pci, condivido. Solo un dettaglio mi lascia un filo di perplessità: i candidati a quanto sappiamo sono tre: Piccini, Nardi (presidente della Camera di Commercio) e Nocchi. Il signor sindaco invece ha “sbianchettato” l’espressione della Camera di Commercio, che rappresenta anche le categorie portuali. Dimenticanza nella foga dell’oratoria? Oppure solo fastidio per l’unico nome non concordato sotto la sua sottile guida? Senza considerare – e non è un dettaglio – che il capo di gabinetto del ministro ha parlato esplicitamente di seconda terna citando l’art. 8, comma 1 della legge 84/94, mentre sindaco, presidente della Provincia etc. sembrano essere radicati all’idea che siamo ancora alla prima fase. Boh?

Il gabbiere

[/hidepost]

Pubblicato il
13 Novembre 2010

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio