Visita il sito web
Tempo per la lettura: < 1 minuto

Classifica donne: Marcegaglia unica italiana

LONDRA – Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, è la sola italiana nella classifica del “Financial Times” delle 50 donne più potenti del mondo.

[hidepost]

La dinamica signora, amministratore delegato insieme al fratello, del gruppo Marcegaglia ha conquistato il 29 posto. Il quotidiano britannico che cita come soprannoni di Emma Marcegaglia “Lady d’acciaio” e “Black & Decker”, sottolinea che è la prima donna a guidare Confindustria nei 100 anni di storia dell’associazione e ricorda che ha di recente chiesto riforme più incisive, bacchettando il governo italiano.

In cima alla classifica del “Financial Times” c’è l’indiana Indra Nooyi, amministratore delegato della Pepsi Cola, seguita da Andrea Jung, che guida il colosso della cosmetica Avon Products, la turca Guler Sabanci di Sabanci Group e Irene Rosenfeld di Kraft Foods.

[/hidepost]

Pubblicato il
22 Dicembre 2010

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio