Sintermar in pieno rilancio tra le auto nuove e i ro/pax
La scelta di Grimaldi è stata fondamentale ma anche la gestione di Corrado Neri ha dato significativi risultati – Il rifiuto delle agenzie di lavoro e le possibili conseguenze
LIVORNO – Per un gruppo storicamente egemone che attraversa un momento difficile, un altro che sembra definitivamente uscito dal guado e ricomincia a macinare utili dopo una dolorosa riconversione. E’ il confronto tra la Cilp, la compagnia-impresa dei portuali in forte sofferenza finanziaria e “colpita” in particolare nel terminal LTM dei ro/ro, e il terminal Sintermar (D’Alesio/Fremura/Neri) che dopo aver abbandonato i containers e conquistato un primo traffico di auto nuove con il gruppo Elia ha di recente completato il colpo grosso di Grimaldi, strappando l’importante armatore proprio all’LTM. Sono in corso battaglie di retroguardia da parte dei portuali nel tentativo di contrastare questo passaggio, ma a quanto pare la scelta di Grimaldi è definitiva.
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E per LTM – dove peraltro è ormai in pieno svolgimento la rottura tra Cilp e socio al 50% Agemar – ha significato ridimensionare i propri traffici di oltre il 50 per cento se si considera anche le perdite di Tirrenia (a favore di Unicoop Impresa) e dell’Armamento Sardo (a favore di Marina di Carrara).
Sintermar invece sembra essere tornata ai tempi d’oro, quando aveva letteralmente “inventato” il traffico dei contenitori a Livorno. Abbandonato quest’ultimo settore, anche per problemi di fondali non adeguati alle navi moderne, la gestione di Corrado Neri per conto dei tre soci sta configurando un piccolo miracolo di recuperata produttività, malgrado i tentativi di boicottaggio sulla manodopera ex art. 16, la guerriglia attraverso il sindacato, i ricorsi. Le auto di Elia sono state il primo passo, ma con quelle sbarcate da Grimaldi si ipotizza un plafond annuo tra 100 e 120 mila pezzi: più i passeggeri dei ro/pax sempre di Grimaldi, più la carpenteria di cui non si parla ma si sussurra.
Se c’è un limite nel quasi miracoloso rilancio di Sintermar, può essere visto nel fatto che tutti i traffici recuperati sono stati presi sulla piazza da altri operatori e non è nato – al momento – alcun nuovo traffico. Ma in Sintermar ricordano che sul porto non è certo questo l’unico caso, e che nuovi traffici arriveranno.
Per quanto riguarda la mancata fornitura di manodopera da parte delle organizzazioni delegate, Sintermar non commenta ufficialmente. Ma sembra accertato che la Capitaneria di Porto – la quale sulla vicenda ha dichiaratamente agito “al di sopra delle parti e tutelando in primis il rispetto delle regole” – stia esaminando se sul piano della legge il rifiuto di lavorare per un terminalista comporti l’eventuale perdita dell’autorizzazione. Se ci sono regole – è la voce che circola anche in Autorità Portuale – devono valere per tutti, specialmente in momenti delicati come questi.
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