Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Assoporti, i conti in rosso e se escono altri, il crollo

Gli equilibri tra costi e ricavi stanno saltando con la già annunciata cancellazione di Trieste nella voce contributi – Quanto versano oggi gli scali iscritti e quali sono le voci di spesa

(clic per ingrandire)

ROMA – Il ciclone Maresca, che si è abbattuto su Assoporti, sta aprendo la strada a molte considerazioni. C’è chi scalda i motori per difendere l’associazione delle Autorità Portuali, ricordando che specie nel passato ha svolto ruoli fondamentali: ma c’è anche chi, visto che qualcuno pensa di seguire l’esempio triestino e di tagliare il cordone ombelicale, ha cominciato a fare i conti. E li sta mandando in giro: con l’ovvio risultato di dimostrare che Assoporti forse oggi conta poco a livello di governo, ma ha un’indubbia “potenza di fuoco” economica grazie ai ricchi contributi versati da 23 Autorità Portuali e da 10 Camere di Commercio e aziende speciali.

[hidepost]

(click per ingrandire)

Le tabelle che siamo in grado di pubblicare evidenziano anche un elemento abbastanza sorprendente: il bilancio preventivo Assoporti per il 2011 è in deficit: contro un totale di contributi associativi per 1 milione e 331 mila euro (più spiccioli) le spese previste sono di 1 milione e 368 mila euro (più i soliti spiccioli). Il disavanzo è relativamente modesto visto le cifre in ballo, 37 mila euro: e probabilmente verrà coperto con iniziative ad hoc: i soliti convegni (in bilancio si prevede di spendere 78 mila euro su questa voce, ma forse ci sarà anche un corrispettivo di entrate) e magari qualche ingresso tra i soci, visto che oltre le Authorities ci sono uno spolverio di altre associazioni (Camere di Commercio, aziende portuali, associazioni: si veda la tabella dei contributi associativi). Altra considerazione: Trieste “vale” nell’anno un contributo di circa 80 mila euro, e il suo presidente Maresca ha già detto che non li verserà. Se dovessero uscire anche Ancona (44 mila euro circa) o addirittura Napoli (62 mila euro circa), per non parlare di altri, sarebbe un collasso. E parliamo solo dell’aspetto economico, perché di quello politico si è parlato e si parla già a profusione in altre sedi.

[/hidepost]

Pubblicato il
16 Febbraio 2011

Potrebbe interessarti

Avanti adagio, quasi indietro

Potremmo dire, parafrasando Guido Gozzano, che tra gli infiniti problemi che riguardano il nostro mondo attuale, tra guerre e genocidi, ci sono anche le “piccole cose di pessimo gusto”. Tra queste c’è l’incredibile vicenda...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio