Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Da Maersk maxi-ordine di 10 navi da 18 mila Teu

Saranno costruite da Daewoo con un’opzione per altre 20 unità – I problemi per i porti e l’attenzione per l’ambiente per consumi ridotti e tagli alle emissioni nocive

LONDRA – Se è un segnale che la crisi sta scivolando ormai alle spalle dello shipping, e che i giganti si preparano alle nuove performances del prossimo futuro, è un segnale davvero significativo: il maxi-ordine di ben dieci mega-full-containers da 18 mila Teu da parte di Maersk minaccia di rivoluzionare non solo il trasporto transoceanico, ma anche e specialmente gli attuali assetti della portualità. E specialmente di quella italiana, dove saranno ben pochi gli scali in grado di accogliere questi giganti. Nella tabella qui sopra (da Alphaliner) un grafico sulle cinque principali compagnie con la loro crescita (in migliaia di Teu, colonna a sinistra) dal gennaio 2010 al marzo 2011 (previsioni).

[hidepost]


L’ordine, già sottoscritto con i cantieri coreani Daewoo (con una incredibile opzione per altre venti unità dello stesso tipo) metterà sul mercato dal 2013 al 2015 dieci giganti lunghi 400 metri, larghi 59 metri ed alti 73 metri, capaci appunto di trasportare 18 mila Teu; esattamente 2500 in più della più grande nave attualmente operativa, anch’essa di Maersk, la “Emma”. La compagnia non ha fornito, insieme ai principali dati delle nuove navi, quelli relativi al loro pescaggio: ma è presumibile che per quanto i progettisti abbiano cercato di contenerlo, non possa essere molto inferiore ai 12 metri, il che porrà – insieme a larghezza e lunghezza – i problemi già accennati a molti porti; rilanciando anche la filosofia degli “hub”, perché è evidente che gli scali delle nuove Maersk non potranno che essere pochissimi, specie in Mediterraneo.


Perché questa nuova sfida tecnologica della compagnia danese? La società calca l’accento sull’aspetto ambientale, sostenendo che le nuove navi avranno un impatto ridotto rispetto a più unità attuali, considerando che i consumi e le emissioni in co/2 per ogni container trasportato saranno ridottissimi (- 35% in costo carburante e – 50% come massimo in emissioni). Eivind Kolding, CEO di Maersk Line, ha dichiarato che è un dovere della compagnia contribuire alla riduzione delle emissioni nocive per rispetto all’ambiente e alla popolazione mondiale. Le nuove navi sono infatti contraddistinte dalla tripla E: efficienza, economia ed ambiente (environment). La loro costruzione comporta anche l’uso di materiali totalmente riciclabili con relativa certificazione. Ogni unità costerà 190 milioni di dollari anche per la particolare attenzione alla motorizzazione (su due eliche) a ridotti consumi.


Fin qui le dichiarazioni. Ma gli analisti ritengono che la scelta di Maersk sia anche legata alla volontà di mantenere e se possibile incrementare il distacco con le compagnie che negli ultimi anni avevano serrato sotto, insidiandole il primato di prima compagnia al mondo per i containers. Secondo Alphaliner della settimana scorsa, circolano dati secondo i quali MSC sarebbe addirittura passata in testa alla classifica, sebbene Maersk smentisca, accreditandosi un margine di distacco superiore ai 50 mila teu rispetto alla compagnia di Aponte.

[/hidepost]

Pubblicato il
26 Febbraio 2011

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio