Per Toremar tra un mese la scelta
FIRENZE – Era ieri il “D Day” della gara per la privatizzazione della Toremar. Che a differenza di quanto si è visto per Tirrenia – dove le offerte sono state praticamente una e un quarto, con il risultato che probabilmente la gara salterà ancora e si andrà a trattativa privata – ha mantenuto fino all’ultimo il suo appeal malgrado qualche ritiro in corsa (Buquebus) e qualcuno probabilmente mascherato da offerta insufficiente.
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Inutile dire che per il momento tutte le offerte sono secretate dalla Regione. Ma gli armatori che si sono fatti avanti, sia contattando i sindaci delle isole interessate, sia prendendo posizione con i sindacati, confermano che la compagnia regionale marittima è appetibile, anzi molto appetibile. A differenza di Tirrenia, per la quale gli stessi contributi statali sono a rischio Ue, nella gara della Regione Toscana i contributi previsti per i servizi di “continuità territoriale” (per le isole non servite da altri collegamenti navali) non sembrano a rischio, garantiti come sono da una legge regionale e dall’impegno sancito dall’assessore al ramo nella stessa gara. C’è di più: sotto l’attenta ma non sparagina gestione dell’amministratore comandante Angelo Roma, Toremar si è rivelata quella che è e potrebbe essere ancora di più senza alcune rigidità residue: una “gallina dalle uova d’oro”. E gli armatori privati che operano nel comparto, che hanno antenne ben esercitate, l’hanno talmente capito che si sono buttati a tuffo nella gara. Alcuni in diretta, contando sulle proprie già consolidate reti locali (Moby, Forsea, etc.) altri (Lauro) in joint-venture con radicate e storiche società locali del comparto marittimo, come Ciano e specialmente il gruppo Fanfani.
Ci vorrà circa un mese, secondo gli esperti, per conoscere il risultato della gara. La speranza è che qualsiasi sarà la conclusione, possa essere una conclusione netta e inattaccabile, che non dia adito alla jattura di ricorsi al Tar, ritardi, ripensamenti ed altro: che si tradurrebbero fatalmente in un’estate di servizi a rischio o peggio. E’ utopia sperare che tutto fili liscio e che la stagione calda dei traghetti con l’Elba e le isole toscane possa segnalarsi per una nuova lodevole efficienza?
Antonio Fulvi
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