Bacini, Livorno perde 3 milioni
LIVORNO – La kafkiana vicenda dei bacini di carenaggio labronici torna alla ribalta.
“Ma com’è possibile con la crisi che c’è buttar via a Livorno lavoro per tre milioni di euro che avrebbe garantito occupazione a 160 operai per 3 mesi?” E’ la domanda che il direttore della CNA Marco Valtriani pone alle istituzioni ed agli enti che, a vario titolo, hanno voce in capitolo sulla questione delle riparazioni navali, ed in particolare sulla disponibilità del bacino grande in muratura.
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“Il settore a Livorno sarebbe tutt’altro che morto! Lo dimostrano i contatti che è ancora in grado di intrattenere con i grandi armatori mondiali la Gestione Bacini Spa che è riuscita a portare a Livorno tre gemelle della compagnia Hapag Lloyd per i lavori che è possibile fare in periodi brevi a banchina su navi operative; le tre portacontainer di circa 230 metri effettueranno lavori sui motori principali e ausiliari, tubistica e carpenteria per un totale di circa 900 mila euro a nave e 35 persone al lavoro. Ma il grosso dei lavori – ribatte Valtriani – andrà ai bacini di Napoli ed in Croazia, e si parla di un milione di lavori a nave, che staranno ferme in bacino per circa un mese l’una. Il mercato delle riparazioni navali è ancora un mercato che non conosce crisi in cui le maestranze delle nostre ditte possono giocare un ruolo di primo piano: ma senza i bacini a pieno regime il lavoro non può che andare in altri porti. Qualche nostra azienda per non perdere il cliente emigra insieme alle navi, con costi altissimi e lasciando i margini più elevati al cantiere che ospita la nave.
“Non è ammissibile – conclude Valtriani – avere a disposizione strutture concorrenziali per il Mediterraneo e vederle sottoutilizzate o peggio ancora marcire nell’inutilizzo. Occorre dare una vigorosa accelerazione a quelle decisioni, a quegli atti ed a quei lavori che possono far tornare nella piena disponibilità ed operatività bacini, gru, e banchine e il lavoro, almeno in questo settore, non mancherà”.
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