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Primo comitato di Gallanti all’unanimità

Giuliano Gallanti

Roberto Piccini

LIVORNO – Primo comitato portuale dell’«era» Gallanti (o dell’«avventura», come l’ha definita nel suo comunicato stampa) quello di martedì scorso. E in attesa che si definisca il pasticcio della commissione consultiva (sostituzione di nomi ed elezione del rappresentanti del personale, non ancora ratificati dal ministero) c’è stata la scontata approvazione all’unanimità del bilancio consuntivo 2010, quello del predecessore Roberto Piccini (nel frattempo passato alla presidenza della Porto 2000) e di una serie di concessioni, nuove o rinnovate, anch’esse predisposte in gran parte dalla precedente “gestione”.
Il presidente Gallanti ha però voluto sottolineare, nelle comunicazioni con le quali ha anche dato il suo saluto alla commissione, l’auspicio per “un rapporto di fattiva collaborazione con le singole rappresentanze, perché il successo di un porto dipende dalla sua capacità di esprimere una comunità che faccia prevalere l’interesse generale sui particolarismi”.

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E di seguito, ancora dal comunicato: “E’ una confessione schietta su come il presidente interpreta il proprio ruolo di garante della pace sociale”. Parole indubbiamente nobili ed ecumeniche, cadute su un terreno che però – per la situazione di conflittualità interna del famigerato “porto dei pollai” – oggi registra più tensioni che volontà di conciliazione, la dicono lunga sul lavoro che Gallanti dovrà svolgere insieme al suo staff, attualmente quello ereditato totalmente dal predecessore.

Anche il bilancio, come detto, è quello di Piccini. Con una situazione di cassa di 69,470 milioni (+10 milioni rispetto all’anno precedente) e un avanzo di 48,896 milioni, buona parte dei quali tuttavia vincolati (Tfr di fine rapporto, fondo rischi, oneri e ammortamenti) per cui l’avanzo disponibile si riduce a 8,787 milioni. Chi ha un po’ di memoria ricorderà che sull’avanzo ci sono state in passato furiose polemiche contro Piccini, accusato di non saper spendere tutti i soldi disponibili. Questa volta nessuno ha protestato; almeno per ora.

Sono state rinnovate le concessioni a Giolfo & Calcagno (per 4 anni un’area di 1.141,69 mq sul canale industriale con relativo pontile di 1.108 mq), ad Azimut Benetti (per 12 mesi in Darsena Nuova), alla Cooperativa Motopesca (per 4 anni in Darsena Vecchia con raddoppio delle aree (2.773 mq attuali più altri 3,222 mq).  Sempre ad Azimut Benetti per 4 anni un’area demaniale nella Darsena Morosini a servizio dello ship-lift, poi alla Porto 2000 per 4 anni un’area a terra dietro la vecchia stazione Fs per i veicoli dei croceristi, e infine all’associazione Sport Insieme e al Circolo Santa Trinità per un’area e relativo pontile in Darsena Vecchia a servizio di un’imbarcazione per diversamente abili, sulla base di un’impegno preso dalla precedente gestione dell’Authority. Rinviata invece la richiesta di concessione di uno spazio acqueo davanti alla banchina di Sintermar: solo per motivi formali, è stato detto, in quanto dovrà prima passare dalla commissione consultiva; quando ci sarà.

Gallanti ci ha messo ancora del suo sottolineando l’importanza dell’«approfondito rapporto» avviato con l’Interporto di Bologna e della partecipazione al recente salone di Monaco di Baviera su Logistica & Trasporti. Con una chiosa che può essere interpretata in vari modi. “A Monaco … il presidente ha sottolineato che una nuova politica di apertura ai traffici del Centro e Nord Europa sarebbe dovuta passare attraverso una valorizzazione di Guasticce e una implementazione dei collegamenti con l’interporto felsineo”. Una critica, un’aspirazione o entrambe?

A.F.

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Pubblicato il
21 Maggio 2011

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