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E l’Asamar fa il punto in assemblea

LIVORNO – Zitti zitti e piano piano, si potrebbe dire dell’assemblea annuale dell’Asamar. Perché per la prima volta – almeno che io ricordi – non c’è stato invito alla stampa né comunicato ufficiale.

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Se vogliamo vedere in positivo, diciamo che Silvio Fremura e il suo consiglio hanno preferito tenere un profilo basso in un momento oggettivamente difficile per il porto e la categoria. I prudenti positivi giudizi sui primi contatti con il presidente dell’Authority Gallanti sembrano più che altro  un’apertura di credito in attesa di conferma, insieme alla constatazione di un “rinnovato interesse dell’amministrazione regionale verso le infrastrutture e la logistica come volano dell’economia”. Il riferimento è anche alle dichiarazioni del presidente della Toscana Rossi per un porto di Livorno che deve diventare “la Rotterdam del Mediterraneo”. Sogni di un fiorentino lontano dai veri problemi del mare? Bah…

Tornando alla relazione Fremura, il presidente dell’Asamar si augura che Gallanti possa fare scelte coraggiose “che ripensino ed ammodernino l’assetto di uno scalo ormai sclerotico ed asfissiato da rendite di posizione anacronistiche, che ne minano la competitività”. Occorre un nuovo piano regolatore del porto “che non sia soltanto un tratto di penna sulla carta o un libro dei sogni”, superando anche “l’anomalia dei concessionari ex art. 18 senza banchina”. E l’Asamar chiede anche risposte più concrete sulle problematiche dei passeggeri e delle crociere “con scelte definitive anche sulla Porto 2000 dopo gli anni dello sviluppo delle crociere e il risanamento della società”.

Problemi concreti dunque, enunciati concretamente; anche se poi alla diagnosi l’Asamar non fa seguire proposte di terapie, limitandosi prudentemente a consegnare i vari cerini accesi nelle mani del presidente della Port Authority. Un siluro è stato lanciato sul servizio di rimorchio il cui problema “vive un momento di stallo”, con un richiamo a Federagenti perché voglia farsene carico a livello nazionale “nell’ottica di una auspicata liberalizzazione”. Infine, soddisfazione per il ritorno del bilancio in parità dopo i passivi precedenti e soddisfazione anche per la nuova sede e per il nuovo stretto coordinamento con l’associazione industriali locale. Quest’anno niente elezioni: se ne riparlerà nel 2012, forse con qualche stimolo di dialettica interna in più, chissà.

A.F.

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Pubblicato il
28 Maggio 2011

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