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La Spedimar scrive alle istituzioni sulle urgenze del porto di Livorno

Nel documento si entra nel vivo dei temi più scottanti, dalle ferrovie ai dragaggi, dagli orari di servizio allo scanner – Il segretario generale

Roberto Alberti

LIVORNO – Non vogliono dargli un significato trascendentale, né tantomeno considerarlo un ultimatum. Perché il documento che la Spedimar livornese ha presentato nei giorni scorsi alle principali autorità cittadine – a cominciare dal sindaco Cosimi e dal presidente della Port Authority Gallanti – vuole essere secondo il presidente Roberto Alberti solo “una lista della spesa”, o meglio un promemoria sugli interventi da considerare prioritari per migliorare l’efficienza del porto.

Il che comunque non è poco, presidente Alberti.

“Ovvio che no, ma voglio ribadire che è stato fatto con spirito collaborativo. Il porto si trova in un momento di oggettive difficoltà, sia per la crisi internazionale che ancora non s’allenta, sia per carenze funzionali che possono essere risolte con una più generale presa di coscienza. Chiamiamo a raccolta tutte le istituzioni su temi concreti e su tempi certi”.

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In estrema sintesi, quali i temi?

“Purtroppo, quelli di sempre: l’impegno delle ferrovie sul cargo, i dragaggi non solo su pochi punti, l’efficienza degli enti di controllo, la presa di coscienza che si esce dalle difficoltà con un impegno generale anche dei singoli, anche di chi lavora in un ufficio statale e dovrebbe sforzarsi di fare più del proprio dovere. Rimboccarsi le maniche tutti, questo è il messaggio: perché il lavoro sul porto è a rischio per tutti se non si fa squadra. E certe inefficienze ce le paghiamo a livello generale, direi della stessa città”.

Per esempio?

“Per esempio lo scanner, che è spesso rotto e ritarda in modo inaccettabile le operazioni di controllo. Non si può lavorare con i ritmi richiesti da un porto moderno e poi avere strumenti che ci rimandano indietro di vent’anni”.

A livello nazionale si parla molto delle difficoltà con la dogana nel passaggio alla documentazione informatizzata, vedi anche questo stesso giornale…

“Le difficoltà ci sono state, ma a Livorno meno che altrove grazie anche al sistema I-Livorno che abbiamo diffuso e anche collaudato da tempo con la collaborazione della stessa dogana e dei “doganalisti”. Certo abbiamo chiesto al presidente Gallanti di aiutarci a implementare il sistema sugli svincoli telematici, coinvolgendo anche i terminal e quanti più settori possibili della catena logistica”.

Da anni chiedete anche un centro servizi portuali unificato…

“Lo abbiamo chiesto in tutti i modi e da anni abbiamo avuto assicurazioni verbali ma non se n’è fatto di niente. Però intendiamoci: il problema non si risolve, come abbiamo scritto, semplicemente con un bell’edificio dove raggruppare gli uffici oggi sparpagliati per il porto o addirittura in città. Serve anche l’edificio: ma serve principalmente che gli orari di lavoro vengano allargati e unificati, e che la gente degli uffici diventi consapevole che la macchina deve correre senza intoppi, senza perdite di tempo, senza eccessi di burocrazia. Oltre l’edificio serve ammodernare le teste, e in questa direzione bisogna agire tutti insieme”.

Un ultimo punto: il segretario generale dell’Authority: è nell’ordine del giorno del comitato portuale convocato per giovedì e il presidente Gallanti ha terminato le consultazioni. Con quali risultati?

“Ad oggi non lo sappiamo, non ci ha detto ancora niente. Sappiamo che buona parte del settore portuale si è espresso a favore di Federico Barbera, e quindi siamo fiduciosi che il presidente sappia far tesoro di queste indicazioni. Anche se qualche dubbio ancora resta”.

Che tipo di dubbi: sul nome di Barbera o sui tempi?

“Su entrambe le cose, ma direi che sono preoccupazioni della vigilia, quasi scontate per atti di questa portata. C’è chi dice che qualche settore imprenditoriale avrebbe ancora presentato alcune perplessità su Barbera. E c’è chi, in particolare, sostiene che lo stesso presidente avrebbe ancora nel cuore la soluzione genovese, cioè di portarsi alla segreteria generale un suo uomo di fiducia collaudato e capace. Alla ricerca di un compromesso, potrebbe prolungare ancora il mandato a Giorgio Gionfriddo, ma il comitato portuale non crediamo apprezzerebbe ulteriori rinvii. Un segretario generale motivato e a perfetta conoscenza delle problematiche del nostro porto è urgente. Mi auguro che il prossimo comitato esca con un nome: anzi, con il nome giusto”.

A.F.

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Pubblicato il
9 Luglio 2011

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