E sulla “vasca” la Procura ora archivia
LIVORNO – La penna prude, ma è bene imbavagliarla e riferire solo i fatti. Che sono questi: dopo anni di indagini, che tra l’altro hanno portato nel 2008 al temporaneo sequestro da parte dei NOE della vasca di colmata e alla denuncia per reati ambientali di ben 27 tra autorità e tecnici della Port Authority, la Procura livornese ha chiesto adesso di archiviare tutto.
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Perché “successivi accertamenti” a una prima verifica ai campioni di fanghi scaricati nella vasca non hanno confermato l’accusa di tossicità che era stata formulata dalle prime valutazioni. E perché la legislazione in materia è “in continuo divenire”: il che potrebbe autorizzare anche a pensare – questa è una affermazione tutta nostra – che sia talmente incasinata da non dare alcuna certezza del diritto, come troppo spesso è accaduto su questi temi.
L’elenco degli indagati, di cui adesso è stato chiesto il pieno proscioglimento, è farcito di nomi eccellenti. Ci sono quelli degli ex presidenti e commissari dell’Authority di Livorno Roberto Piccini, Bruno Lenzi e Salvatore Giuffrè, dell’ex presidente dell’Authority di La Spezia Cirillo Orlandi e del presidente dell’Authority di Carrara Luigi Guccinelli, l’ex direttore dell’Arpat di Livorno Fabrizio Righini. Dell’elenco fanno parte anche i dirigenti della società italiana dragaggi Alain Bernard e Pierre Catteau, più una dozzina di imprenditori che operano nel settore delle discariche.
Tra le ipotesi accusatorie, che la Procura adesso ha respinto, c’erano quelle relative alla autorizzazione e gestione di una “discarica non autorizzata” in vasca di colmata, con una coda anche economica per il mancato trattamento di rifiuti speciali che avrebbero provocato un illecito profitto di oltre 300 milioni di euro.
Rimane adesso l’ultimo passo di questa lunga odissea livornese, cioè la parole fine, con l’accoglimento della richiesta della Procura. E la “liberazione” conseguente della vasca di colmata per gli utilizzi portuali che da anni sono in pratica bloccati, compreso il consolidamento per creare il nuovo sedime ferroviario di cui si parla nell’accordo tra Regione ed RFI riportato in queste stesse pagine.
A.F.
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