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Piombino e l’Elba crescono ecco tutti i piani dell’Authority

Quattro compagnie sul canale con l’Elba, siderurgia in calo ma con prospettive di ripresa, grandi investimenti sulle banchine e un servizio di security che funziona e rende anche bene

Il presidente dell’Authority Luciano Guerrieri e il segretario generale Paola Mancuso.

PIOMBINO – La siderurgia batte in testa in Italia; e il porto di Piombino, che pure il presidente dell’Authority Luciano Guerrieri e il segretario generale Paola Mancuso stanno costantemente potenziando, non ha fatto storia a sé. Nel 2011 ormai concluso – hanno riferito i vertici dell’Authority nella consueta conferenza stampa di fine anno – la siderurgia ha registrato un calo del 15,8% delle rinfuse solide, perdendo 450 mila tonnellate rispetto al 2010. Tutto negativo? Per chi crede nei simboli, proprio mentre Guerrieri e Mancuso parlavano alla stampa, nell’avamporto manovrava in entrata una grande rinfusiera: la prima del 2012, ma anche la prima da un mese a questa parte. Sperare, dunque, non è fuori luogo.

Sono molti i dati oggettivi ed altrettanti quelli riferiti alle speranze che il presidente Guerrieri e il segretario generale Mancuso hanno illustrato. Tra i primi, il movimento dei passeggeri per l’Elba: è cresciuto di 72 mila unità e sono cresciute pure le auto, 27 mila in più.


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Il crollo più pesante ha riguardato la Sardegna, -39%: ma è un dato che accomuna tutti i porti che servono la grande isola, probabilmente causa il caro tariffe dei traghetti dopo anni di guerra di sconti. Forse per questo 2012 che tutti si aspettano in recessione, anche le compagnie dei traghetti faranno più attenzione a non caricare troppo i costi.

SERVIZI CON L’ELBA – La lunga guerra tra le compagnie che collegano Piombino all’Elba può dirsi conclusa. Grazie anche alla gara per la Toremar, che ha visto assegnare la compagnia ex regionale al gruppo Moby (il definitivo passaggio è stato firmato lunedì scorso a Firenze: presidente rimane Angelo Roma, amministratore delegato il giovanissimo Achille Onorato) e alla ridistribuzione degli “slots” secondo le indicazioni del Garante della concorrenza, gli assetti dovrebbero essere ormai definiti. Per quanto sia arrivato puntualmente un ricorso di Toscana di Navigazione, esclusa dagli slots (che sono andati oltre che a Toremar e Moby anche a Blu Navy e a Forship di Lotà) secondo Guerrieri la situazione dovrebbe essere quella definitiva. Importante la chiosa dell’Autorità Garante della Concorrenza nel suo documento sull’operato dell’Authority: “Preliminarmente questa Autorità prende atto con favore di come codesta Autorità Portuale, nello svolgimento dei propri compiti, abbia dimostrato sensibilità verso le problematiche concorrenziali attraverso l’adozione di meccanismi di assegnazione delle bande orarie volti a favorire l’accesso al mercato dei servizi di trasporto passeggeri da e per Piombino”. Una promozione che ha reso giustamente orgogliosi i vertici dell’Authority.

Da oggi le quattro compagnie che operano sul canale – Toremar, Moby, Blue Navy e Sardinia/Corsica Ferries- coprono tutti gli orari richiesti anche dall’isola e favoriranno anche la libera concorrenza. Solo Toremar infatti ha tariffe bloccate per il contratto con la Regione (e i relativi contributi) mentre le altre compagnie operano in regime di libera concorrenza. Si vedrà presto come sarà interpretato.

Uno dei vantaggio è che l’ultima corsa da quest’anno sarà alle 21,30: l’Elba sarà un po’ meno isola di sera.

LA SECURITY – Luciano Guerrieri ci ha tenuto a sottolineare come la creazione della “Port Security”, società al 100% dell’Autorità Portuale per i compiti di sicurezza nell’area dello scalo marittimo, non solo ha dato ottimi risultati operativi (350 mila persone e 240 mila veicoli controllati, 89 segnalazioni alla polizia, 50 interventi richiesti, 205 supporti a persone con problemi, 11 interventi di pronto soccorso) ma anche finanziari, con un risparmio sui costi del 10%, pari a 150 mila euro all’anno rispetto ai precedenti servizi affidati a terzi. La sicurezza sul porto è garantita non solo dai controlli ai varchi ma anche dalle continue ispezioni in banchina, all’imbarco e allo sbarco delle navi. La “Port Security” ha un contratto di servizio a fattura e un amministratore delegato, Stefano Bianco, che è un funzionario dell’Authority e non prende che lo stipendio della stessa Authority (così anche gli altri due consiglieri).

INVESTIMENTI – Davanti a Guerrieri, Mancuso e Bianco faceva bella mostra un plastico sul porto di Piombino del futuro. Che non è solo un sogno, come spesso capita. Il piano regolatore del porto, ha detto il presidente, sta per completare il suo lungo, defatigante, ultra-burocratico giro delle approvazioni. Appena arriverà anche il nulla osta della Regione Toscana, potranno partire progetti e iniziative che valgono 100 milioni di euro. Sta per partire su Piombino anche il primo banchinamento tutto nuovo per 38 milioni di euro più altri 15 di bonifiche e dragaggi collegati. I tempi sono stretti perché i relativi stanziamenti vanno spesi entro 2 anni. E non sarà poca roba, visto che si tratterà di movimentare 7 mila tonnellate di acciai, 80 mila metri cubi di sedimenti, saranno reinseriti 230 mila metri cubi di materiali e dragati 600 mila metri cubi di fanghi e sabbie.

Nei progetti rientrano anche le vasche di colmata che oggi sono diventate – ha detto scherzando Guerrieri – un valore aggiunto perché vi chiedono di poter sversare i propri dragaggi non solo Livorno e La Spezia (i grandiosi piani di Bagnoli sono nel frattempo molto ridimensionati) ma anche Olbia ed altri. Per i quantitativi, la trattativa con Livorno è in corso: “Probabilmente per più dei 100 mila metri cubi di cui si era inizialmente parlato” ha detto, glissando sulle cifre precise, il presidente Guerrieri.

Infine sulla viabilità di accesso al porto, Guerrieri ha rilanciato i progetti comuni con il Municipio, la Provincia e la Regione. Sono implicate anche le bonifiche di aree inquinate dei SIN, si ipotizzano sviluppi per la nautica da diporto e per la pesca professionale. Insomma, un porto che cresce e che vuol crescere; anche nelle sue due appendici elbane, Portoferraio e Rio/Cavo. In un anno che tutti temono per l’annunciata recessione, Piombino e l’Elba sembrano decisi e non frenare la propria crescita. E sembra che ne abbiano i numeri.

A.F.

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Pubblicato il
7 Gennaio 2012

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