Assoporti più melina che incontri
ROMA – Se non ci hanno messo lo zampino le bufere di neve dei giorni scorsi, ieri dovrebbe esserci stato l’incontro – più volte rinviato – tra il direttivo di Assoporti e i “secessionisti”. Ovvero il loro portavoce: perché pare che all’invito di Francesco Nerli a vedersi e discutere dei punti di contrasto – quelli che hanno generato la “secessione”- gli otto porti che si sono tirati fuori dall’associazione hanno deciso di inviare un loro unico rappresentante. Che dovrà solo ascoltare quanto detto da Nerli e riferire. Poi un successivo “verticino” tra gli otto deciderà che cosa fare.
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La vicenda è piena di ipotetiche: sia perché parecchi incontri sono già saltati, sia perché al momento in cui andiamo in macchina non sappiamo nulla di quello programmato per ieri. Secondo alcune indiscrezioni, a incontrare Nerli sarebbe stato delegato dagli “otto” il neo-presidente dell’Autorità Portuale di Cagliari, senatore (del Pdl) Piergiorgio Massidda. Che ha due importanti vantaggi: essere giovane (poco più di 50 anni) ed essere di fresca nomina, per cui non “inquinato” da precedenti frequentazioni in Assoporti e da eventuali impegni già assunti. Massidda infine non manca di verve polemica, come ha dimostrato già all’insediamento rintuzzando con successo certe considerazioni espresse dal suo predecessore, scottato dalla mancata riconferma.
Rimane da capire quali possano essere le mosse delle due parti nel proseguo, visto che si avvicina ormai la scadenza del mandato dell’attuale consiglio e si possa considerare già aperta la campagna elettorale per la successione di Nerli. Il quale è ormai nella condizione di considerarsi un past-presidente, con tutti gli oneri e gli onori del caso.
A.F.
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