Msc Colombia: se dragare “necesse est”
LIVORNO – D’accordo, non è la prima volta (e forse purtroppo non sarà l’ultima): ma il dirottamento della Msc Colombia dalla Darsena Toscana al terminal Lstc spezzino per problemi di fondale, la dice lunga sul crescente disagio delle compagnie che ancora tengono duro su Livorno in attesa dei sospirati dragaggi.
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Da notare che Msc Colombia aveva regolarmente chiesto di poter entrare con un pescaggio di 9,9 metri, formalmente compatibile; e che l’ingresso gli è stato negato malgrado un meteo tutt’altro che sfavorevole, sulla base di problemi legati appunto a quella decine di centimetri in più che non ne avrebbero garantito la sicurezza in manovra.
Ovviamente non siamo tecnici: ma anche un semplice cronista di porto non può non interrogarsi su quanto accadrà tra la fine di aprile e i primi di maggio quando dovrebbero arrivare le navi fullcontainers della successiva generazione preannunciate dalle compagnie asiatiche, e alle quali erano stati garantiti pescaggi compatibili. Msc ha fatto buon viso a cattivo gioco, ha spedito la “Colombia” a La Spezia per sbarcare, ha raccattato il suo carico livornese con un feeder e l’ha fatto correre dietro alla “Colombia” nel porto di Valencia, rimettendoci in tempo e in costi. Ma siamo sicuri che si possa andare avanti così anche per le prossime grandi navi in schedule su Livorno? E siamo sicuri che basterà livellare i “mammelloni” nel bacino di evoluzione della Darsena Toscana per una soluzione almeno d’emergenza? Se ne parlerà, speriamo, nel prossimo comitato portuale; avendo comunque ben chiaro che non bastano le parole, bisogna dragare. E dragare subito. Anzi, dragare ieri.
A.F.
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