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Carico fiscale delle imprese ormai oltre il 70 per cento

La situazione degli spedizionieri insostenibile anche per i ritardati pagamenti dello Stato e l’eccessivo costo del lavoro – La riduzione delle Autorità portual

Roberta Oliaro

GENOVA – Battagliera la presidente, Roberta Oliaro, battagliera l’associazione, la Spediporto Genova nella sua assemblea annuale. E com’era prevedibile, alla relazione morale sottoscritta da tutto il consiglio direttivo, non sono mancati i commenti del mondo dello shipping. Anche perché il rilievo dato alla relazione anche da “Il Sole-24 Ore” ha travalicato il ristretto settore delle banchine.

Roberta Oliaro ha messo il dito nella piaga in particolare sui tanti problemi che il governo tecnico non ha ancora potuto o saputo affrontare, mischiando anche tematiche prettamente locali come l’assessore al porto per Genova (dove è in corso la campagna elettorale per il sindaco) e tematiche nazionali come il “siluro” contro l’eccesso di Autorità portuali, che ha chiesto di ridurre o accorpare secondo regioni (richiesta quest’ultima che ha provocato la dura risposta, che pubblichiamo in questo steso numero, del vicepresidente di Assoporti e presidente della Port Authority di Piombino Luciano Guerrieri).


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Altra richiesta urgente, il riordino complessivo delle norme che presiedono alle procedure di importazione ed esportazione delle merci. Sempre sulle tematiche generali, la presidente Oliaro aveva sottolineato come negli ultimi anni il trend di crescita dei containers era stato superiore a quello del Pil, ma che a fine 2011 il grafico è tornato a scendere in modo preoccupante. Citando l’Olanda, il cui governo sta spingendo con concreti investimenti per fare di Rotterdam il porto leader in Europa per flusso di merci (progetto che determinerà una crescita del Pil nazionale di 7 miliardi di euro), la Oliaro ha citato tutti gli elementi contraddittori dell’azione del governo italiano: e in particolare la pressione fiscale che per le imprese “ha sfondato il tetto del 70%” e i ritardati tempi di pagamento da parte dello Stato, in un quadro generale di costo del lavoro che non ha eguali in Europa.

Tra le problematiche che ostacolano il lavoro della categoria, la Oliaro ha infine citato alcune delle ultime disposizioni. Sulla disciplina dei costi minimi dell’autotrasporto – che “fortunatamente oggi è all’attento vaglio dell’Antitrust” – la presidente di Spediporto si è detta estremamente preoccupata. Altri riferimenti critici sono andati ai seguenti punti:

a) la modifica dell’art. 303 del TULD che introduce sanzioni senza pari in Europa per le errate dichiarazioni doganali; b) le importanti e gravose modifiche dell’art 50 bis del Decreto Legge n. 331/1993 che disciplina l’istituto dei Depositi IVA; c) l’introduzione della normativa Black List; d) la normativa sul dimetilfumarato (DMF) che ha aumentato in Italia, senza pari in Europa i costi dei controlli sulle merci in importazione; e) la nuova disciplina sulle attività di controllo radiometrico dei semilavorati metallici che non trova confronto o pari a livello europeo; f) la normativa sulle cessioni intracomunitarie; g) le disposizioni applicative sulla Security e sulla Safety.

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Pubblicato il
4 Aprile 2012

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