Il gas arriverà via mare ma l’Italia rimane indietro

I rigassificatori sono bloccati da una burocrazia mostruosa e nel nord Adriatico si discute ancora su dove varare la più importante piattaforma logistica

Marina Monassi

TRIESTE – Arriva dal nord dell’Adriatico un richiamo all’Italia della “burocrazia mostruosa” che ancor oggi sembra del tutto incapace di comprendere la necessità di scelte rapide per uscite dalla crisi. Sergio Razeto, presidente di Confindustria Trieste, ha affrontato in questi giorni su “Il Sole-24 Ore” l’assurdo di un piano sui rigassificatori italiani che va a passo di lumaca.

“Eppure dal 2016 gli Stati Uniti d’America e subito dopo l’Australia – ha detto Razeto – diventeranno tra i principali esportatori di gas del mondo, un prodotto che viaggerà per mare su enormi navi gasiere”. E l’Italia, che ha bisogno del gas come il pane, continua a traccheggiare sui permessi di costruzione dei rigassificatori, compreso quello che interessa tanto a Razeto di Trieste.

Per leggere l'articolo effettua il Login o procedi alla Register gratuita.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

*