Porti sardi a Shanghai sulla logistica
OLBIA – L’Autorità Portuale del Nord Sardegna ha puntato la prua verso la Cina per rilanciare i traffici commerciali dei porti di Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres e allargare gli orizzonti a nuovi e sempre più competitivi mercati.
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Dal 5 al 7 giugno, il presidente Paolo Piro è sbarcato a Shanghai per partecipare alla Transport Logistic China 2012, fiera internazionale dedicata al settore della logistica e dei trasporti.
Insieme alle altre Authorities italiane, in particolare Cagliari e Civitavecchia, con le quali è stato condiviso lo stand espositivo, quella del Nord Sardegna si è inserita nella vetrina del padiglione “Italy all in one” per ravvivare un settore gravemente penalizzato dalla crisi che, dal 2010, ha ridotto, mese dopo mese, i volumi di traffico di circa un trenta per cento.
A Shanghai, gli scali di Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres si sono presentati forti della loro funzione strategica nell’economia dei trasporti della Regione Sardegna e di una posizione che consente collegamenti rapidi con gli altri porti del Mediterraneo.
Peculiarità che, nel corso dei decenni, hanno fatto raggiungere ai tre scali portuali importantissimi risultati, con crescite, rispetto alla metà degli anni novanta, che superano il 50%. Il cabotaggio, proprio per la conformazione del sistema, oggi continua a soddisfare il 50% circa del movimento totale dei passeggeri da e per la Sardegna e, soprattutto, oltre il 99% di quello merci.
Nel dettaglio, Olbia ha messo in mostra un sistema portuale che, negli anni, ha superato i 4 milioni di passeggeri e le 6 milioni di tonnellate di merci su gommato, con 11 banchine all’Isola Bianca – 10 delle quali capaci di accogliere traghetti di ultima generazione – oltre 150 mila metri quadrati di piazzali ed una stazione marittima progettata per accogliere fino a 17.000 passeggeri al giorno; ma, in particolar modo, anche tre accosti in andana al porto Cocciani, più uno affiancato per navi merci. Quest’ultimo terminale comprende banchine con larghezza utile allo stoccaggio di merci e mezzi di trasporto e, sulla base delle linee guida del Piano Regolatore Portuale, al futuro caricamento dei mezzi ferroviari, per un totale di 274.300 metri quadri di spazi disponibili.
Lo stesso porto di Golfo Aranci, nonostante la prospettiva di totale riconversione prevista nel Prp, ad oggi si presenta come scalo strategico, non solo per i traffici marittimi tradizionali, ma anche come polo intermodale per i traffici ferroviari. Potenzialità che l’Autorità Portuale non ha voluto trascurare nella vetrina d’oriente.
Una marcia in più nel sistema, invece, è quella con la quale si presenta lo scalo di Porto Torres, secondo porto sardo in ordine di passeggeri e merci trasportate. Un sistema portuale che, oltre ad una posizione baricentrica nel Mediterraneo Occidentale, ha una conformazione composta da ampie banchine, alcune delle quali con dimensioni che superano abbondantemente i 300 metri di lunghezza (il terminal E.on arriva a 500 mt) e i 12 metri di profondità (il molo Asi 3 supera i meno 14), piazzali adeguati e un retroporto che potrebbe consentire lo stoccaggio di imponenti volumi di merci. Inoltre, l’ente ha promosso l’ambizioso progetto, inserito tra le linee guida del nuovo Piano Regolatore, per la realizzazione di un terminal Ro-Ro e Container che si estenderà su un’area di oltre 575.000 Mq, con 1.215 metri lineari di banchine tra il Molo rinfuse secche ed il Molo Polimeri Europa. Terminal che potrebbe ospitare banchine destinate alle navi portacontainer (3 – 4 accosti per navi di medie dimensioni o accosti per due navi medie e una di grandi dimensioni) e alle navi Ro-Ro (3 – 4 accosti, di cui uno da destinare anche alle grandi navi Car Truck Carriers ed uno da destinare ai traghetti per il trasporto di carri ferroviari). La dimensione del progetto dovrebbe consentire una capacità di movimentazione di circa 1.5 milioni di TEU, compatibile con le esigenze di un grande polo di transhipment SSS e con l’esigenza di ospitare grandi navi Car – Truck Carrier transoceaniche, per le quali sarebbero disponibili aree di stoccaggio con capacità di 10.000 auto.
“Nonostante l’attenzione rivolta al mercato delle crociere – spiega Paolo Piro – in questi ultimi anni non abbiamo mai trascurato l’importantissimo settore della logistica che, mi preme precisare, è linfa vitale per i porti e per l’intera economia dei paesi. La nostra è una portualità moderna con grandi ambizioni di crescita, rese forti da infrastrutture capaci di rispondere al meglio alle esigenze del mercato”.
La presenza a Shanghai è stata quindi una risposta alla crisi degli ultimi due anni e ad un 2012 che si annuncia ancora più difficile. “I dati del primo quadrimestre – sottolinea Piro – sono sempre più preoccupanti. Al calo del 2011 dobbiamo purtroppo aggiungere un altro 20 per cento di passeggeri in meno e un 15 per cento di contrazione sulla movimentazione delle merci, segno evidente che la domanda sta diminuendo sotto i colpi della crisi. Per questo motivo, anziché piangersi addosso e tirare i remi in barca, sono convinto che bisogna continuare a profondere ulteriori sforzi e cercare altrove nuove forme di economie. Il mercato asiatico, al momento, è quello che può contribuire a fare uscire il sistema dalla crisi. Quindi, occasioni come la vetrina della Transport Logistic China 2012 diventano fondamentali per il rilancio dei nostri porti”.
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