Sempre più vaghe le possibilità di avere il lavoro per i problemi della grande vasca contesa
LIVORNO – Il recupero del relitto della “Costa Concordia” è cominciato, sia pure con le ricorrenti preoccupazioni su tempi e modi del sindaco dell’isola del Giglio: ma sulla destinazione finale delle 55 mila tonnellate da smantellare il mistero rimane totale. E alle nuove richieste della Regione Toscana perché venga avviato al bacino di carenaggio di Livorno, l’unica risposta ufficiale è che la decisione spetta alla compagnia armatrice, che la renderà nota solo quando il relitto sarà a galla: decidendo – il che ha anche la sua logica – in base alle condizioni del relitto stesso, ai rischi connessi al rimorchio, e alla disponibilità dei siti per smantellarlo.
A sua volta il consorzio Micoperi-Titan, che ha vinto la gara, non fa mistero di puntare su Palermo, dove la Fincantieri (che ha costruito la “Costa Concordia”) ha un bacino adatto allo scopo.
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