Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Energia anche dal mare

ROMA – Se la montagna Monti non partorirà il topolino, il decreto sviluppo che il governo sta preparando dovrebbe riguardare anche il settore dell’energia. Secondo il ministro Passera, il piano energetico nazionale sarà incentrato su quattro priorità: maggiore efficienza energetica: creazione di un “hub” nazionale del gas con le nuove pipe-lines attraverso il Mediterraneo e l’Est (ma anche con la crescita dei rigassificatori in mare come quello dell’Olt al largo di Livorno): sviluppo delle energie rinnovabili, in particolare vento e solare; e infine rilancio della ricerca e produzione degli idrocarburi su territorio nazionale.

[hidepost]Sui rigassificatori marini, da rifornire con le navi gasiere e l’acquisto del gas sui mercati “spot” (il che consente di spuntare prezzi migliori rispetto ai contratti fissi delle pipe-line) ci sono progetti già avanzati – l’Olt è praticamente in dirittura d’arrivo – ma la politica ondivaga dell’Italia ha portato anche a clamorose rinunce. Da vedere dunque se sarà possibile recuperare.

Per l’eolico, specie sul mare, l’Italia si presterebbe molto avendo un’orografia costiera complicata che genera sempre vento. E l’esempio di altri paesi, non solo in Australia e America ma anche in Nord Europa – la foto si riferisce all’impianto eolico al largo di Sidney, in Australia, al passaggio della ricostruzione storica di una nave mercantile dell’ottocento – conferma che nella giusta scala questi impianti fornirebbero energia a intere città con forti risparmi. Non va dimenticato che il costo dell’energia elettrica in Italia è in assoluto il più alto del mondo per la nostra dipendenza dalle centrali a combustibili fossili (derivati del petrolio o carbone) e un ricorso massiccio ad impianti eolici offshore abbasserebbe i costi nettamente. Secondo alcuni settori dell’ambientalismo questi parchi sarebbero una violenza all’ambiente: ma considerando che potrebbero sorgere lontani dalla costa e in zone degradate (dalla vicinanza di porti o strutture industriali) le critiche risultano per altri abbastanza capziose.

[/hidepost]

Pubblicato il
29 Agosto 2012

Potrebbe interessarti

Avanti adagio, quasi indietro

Potremmo dire, parafrasando Guido Gozzano, che tra gli infiniti problemi che riguardano il nostro mondo attuale, tra guerre e genocidi, ci sono anche le “piccole cose di pessimo gusto”. Tra queste c’è l’incredibile vicenda...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio