Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Marinai che Dio li aiuti…

LIVORNO – Una vetrina tutto sommato piccola, di periferia: ma il web apre tutte le porte oggi, anche se dietro non sempre c’è qualcosa che aiuti alla speranza.

[hidepost]E’ il caso, appunto, della nostra piccola vetrina sul web: sempre più spesso in questi giorni arrivano messaggi di disperazione. Ci ha colpito – e gli dedichiamo queste poche righe di umana solidarietà – il grido di dolore di Andrea Scarongella, marittimo che si definisce “abbandonato al mio destino come tanti altri, precario di Tirrenia e adesso disoccupato da giugno”. Scarongella ha la sua età: dice di navigare da vent’anni, ma di non essersi mai trovato così disperato, così solo, così senza futuro. “Nessuno ci aiuta, verso di noi solo ciechi e sordi che ci abbandonano al nostro destino”. Chiude una delle sue note con la riflessione più amara che possa fare un uomo di bordo. “A volte mi domando: ma la marineria italiana che fine ha fatto? Buonasera, e che Dio ci aiuti”.

Un altro messaggio, più pragmatico, batte sullo stesso tasto: “Escono sempre nuove navi, ma la disoccupazione per i marittimi aumenta sempre, come mai? Perché il 50% degli imbarcati sulle navi italiane è straniero. Per favore, date lavoro anche agli italiani…”.

Sono due dei numerosi messaggi che abbiamo citato. E pur sapendo che il momento è difficile per tutto il paese, che la disoccupazione è ai massimi storici, che anche e specialmente i giovani sono disperati, questo grido di dolore dei marittimi precari di Tirrenia, oggi senza più speranze di futuro, non può essere dimenticato. E’ vero, molti equipaggi sono fatti da stranieri perché forse hanno meno pretese e costano poco. Ma la dignità di un paese e della sua marineria si vede anche e specialmente – in tempi difficili – dalla qualità del servizio e dalla solidarietà nazionale. Parole desuete, forse. Ma se gli Scarongella che ci scrivono disperati non hanno niente da rimproverarsi, non è giusto non trovare loro un lavoro sulle nostre nuove e belle navi. Signori armatori, il messaggio è anche per voi.

A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
8 Settembre 2012

Potrebbe interessarti

“Non solo editore”

È stato, per chi l’ha conosciuto, un maestro di vita: appassionato del mare, del bello scrivere e anche delle gioie che possono venirne. Uomo di cultura, mai ostentata ma semmai offerta con un filo di...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Nautica e navigatori al Salone di Genova

Passata la festa, diceva un vecchio proverbio un po’ blasfemo, gabbato lo Santo. Passato il Salone Nautico di Genova, appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati, sono state tirate le somme: ufficialmente, la nautica italiana...

Editoriale
- ANTONIO FULVI
Leggi ancora

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio