Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Ora da Suez attraversano le 15 mila Teu

PORT SAID – Fino a ieri l’ostacolo principale all’ingresso in Mediterraneo per le grandi full-containers delle ultime generazioni erano la soglia di pescaggio e la larghezza del canale di Suez. Adesso anche questo diaframma sta cadendo, il che non suona certo positivo per i tanti porti italiani che non hanno né pescaggi adeguati né strutture di banchina adatte alle mega-navi.
[hidepost]La notizia è che al Suez Canal Container Terminal (SCCT) di Port Said, alle soglie del Mediterraneo, sono approdate due navi portacontainers da 15.500 teu, che hanno effettuato i test di attracco e di sbarco e imbarco in modo totalmente positivo.
Come noto il terminal SCCT è gestito in joint venture da una società controllata dall’olandese APM Terminals, che ovviamente intende spingere perchè l’intero canale venga definitivamente portato a servire anche le future generazioni di navi.
L’esperimento dei giorni scorsi è stato realizzato con due Maersk. La prima, la “Eleonora”, ha operato con un pescaggio di 14,9 metri proveniente dal Mar Rosso, e quindi attraversando l’intero canale; la seconda, la “Edith”, lunga poco meno di 400 metri e con un pescaggio di 14,8 metri ha anche realizzato un’inversione completa di rotta sperimentando così il bacino di evoluzione del terminal.
Giustamente euforico, l’amministratore delegato del terminal SCCT Klaus Laursen ha dichiarato che l’esperimento ha sancito “un momento storico per il canale e per l’Egitto”. Entrambi gli esperimenti – ha aggiunto Laursen – non sarebbero stati possibili senza l’eccellente collaborazione e guida da parte della Suez Canal Authority e dell’Authority portuale locale.
La positiva conclusione dell’esperimento ha ufficialmente aperto il terminal di Port Said alle navi con lunghezza fino a 297 metri e larghezza fino a 56,4 metri (una fila di 22 containers). Cioè a navi che quattro quinti dei porti italiani non potranno mai ricevere. Se ancora non c’è da preoccuparsi…
Antonio Fulvi

[/hidepost]

Pubblicato il
27 Ottobre 2012

Potrebbe interessarti

Avanti adagio, quasi indietro

Potremmo dire, parafrasando Guido Gozzano, che tra gli infiniti problemi che riguardano il nostro mondo attuale, tra guerre e genocidi, ci sono anche le “piccole cose di pessimo gusto”. Tra queste c’è l’incredibile vicenda...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio