Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Da Ravenna sculacciate a Costa

RAVENNA – Sulle rovine del NAPA – dal quale peraltro il porto ravennate è uscito – tra i porti dell’Adriatico è di nuovo scontro.
[hidepost]In relazione alle dichiarazioni rilasciate dal professor Paolo Costa, presidente dell’Autorità Portuale di Venezia, in occasione del reportage sui porti italiani apparso sul sito on line “Linkiesta”, (“… Ravenna ha preso i soldi stanziati dal CIPE per la tramvia di Parma, …”), il presidente dell’Autorità Portuale di Ravenna, Galliano Di Marco, ha voluto precisare che le affermazioni del presidente Costa “contengono alcune vistose imprecisioni ed omissioni”.
“Le risorse stanziate dal CIPE per il porto di Ravenna (60 milioni di euro) – ha dichiarato Di Marco – non provengono dalla riconversione delle risorse originariamente destinate alla metropolitana di Parma.
“Tale riconversione non è mai stata affrontata, anche se – alla luce pure di quanto è emerso sulle modalità di utilizzo delle risorse pubbliche da quelle parti – posso assicurare che esse verrebbero sicuramente utilizzate a Ravenna in modo più efficace e trasparente. D’altra parte l’esito positivo dell’esame meticoloso, al limite dell’accanimento, del nostro progetto da parte del CIPE è chiara testimonianza di ciò.
“In secondo luogo, dalle affermazioni del presidente Costa – ha detto ancora Di Marco – pare che i finanziamenti in arrivo al porto di Ravenna siano equiparabili ad uno dei tanti, troppi, interventi a pioggia elargiti in questi anni, tralasciando il fatto che il porto di Ravenna, così come fotografato dai dati ISTAT relativi al trasporto marittimo 2011 (dati pubblicati nel dicembre scorso), al netto dei prodotti petroliferi si posiziona al quarto posto in Italia per traffico internazionale (quello che entra nella formula del PIL) dopo Taranto, Gioia Tauro e Genova; il che significa che, vista la natura di porto di transhipment di Gioia Tauro, Ravenna è effettivamente al terzo posto in Italia per traffico “vero”.
“Secondo le statistiche Eurostat del settore, inoltre – ha sottolineato Di Marco – Ravenna è al quarto posto europeo per la categoria delle merci varie non unitizzate ed al terzo posto europeo (dopo Riga e Rotterdam) per il traffico di rinfuse solide sulle rotte dello Short Sea Shipping.
“Tale posizionamento si traduce nel fatto che già oggi Ravenna è il principale porto italiano di interscambio con i paesi del Mediterraneo Orientale e del Mar Nero.
“In aggiunta a ciò – ha proseguito Di Marco – i più recenti dati dell’Agenzia delle Dogane, relativi ai quantitativi di merce importata in Italia da Paesi extra UE, indicano che Ravenna è al secondo posto italiano dopo Taranto.
E’ la consapevolezza dell’importanza del porto di Ravenna per l’economia del Paese – che dovrebbe essere ben nota al professor Costa anche nella sua veste di consulente del vice ministro Ciaccia (rispetto alla quale ci si può chiedere se non sussista un evidente conflitto di interesse) – unita allo sforzo degli Enti locali della città, dell’Autorità Portuale e della Regione Emilia Romagna, che ha portato all’assegnazione da parte del CIPE nell’ottobre scorso di 60 milioni per la realizzazione del progetto “Hub portuale di Ravenna”.

[/hidepost]

Pubblicato il
23 Gennaio 2013

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio