Visita il sito web
Tempo per la lettura: 3 minuti

E la ferrovia “entra” nel Faldo

Inaugurato il raccordo interno su binari – Cresce l’intermodalità del traffico delle auto

Roberto Comini (a sinistra), Marco Dalli e Vladimiro Mannocci.

COLLESALVETTI – Non sarà ancora la totale messa in rete con il porto e con i grandi collegamenti T-Ten europei: ma il collegamento interno ferroviario dell’autoporto del “Faldo” di Autotrade & Logistics Spa del gruppo Koelliker, inaugurato due giorni fa alla presenza dell’assessore regionale Ceccarelli, del sindaco di Collesalvetti Bacci e dell’assessore della Provincia di Livorno Nocchi, è la prova che malgrado la pesante crisi del mercato dell’auto, si continua a lavorare per il prossimo futuro. Il raccordo ferroviario – è stato detto durante la cerimonia di inaugurazione – consente già non solo la migliore movimentazione interna delle auto in arrivo e in partenza, ma anche di proiettarsi verso un sistema intermodale tra bisarche e treni-blocco che quando sarà attivato in pieno risponderà a un doppio criterio di economia del trasporto e di difesa ambientale. Due valori che il territorio non potrà che apprezzare. E che il mercato stesso dell’auto, proiettato sempre di più verso il rispetto dell’ambiente e la riduzione delle emissioni, non può che condividere.

[hidepost]

L’arrivo del treno all’autoporto del “Faldo”

Il raccordo è già collegato con la rete nazionale e funziona con un treno-blocco alla settimana che porta le Hyundai e le Kia – entrambe le marche coreane che hanno oggi il tasso di crescita più alto sul mercato europeo – dalle fabbriche situate nell’est europeo al Faldo. Da qui le auto vengono smistate con le bisarche sui mercati nazionali, su una parte di quello spagnolo e portoghese e in prospettiva anche sui mercati del Nord Africa. Il Faldo in sostanza opera come un grande “hub” che al momento ha un po’ ridotto gli arrivi via mare – ma riceve pur sempre tutte le Fiat/Chrysler dalle fabbriche oltre Atlantico – ma ha potenzialità di crescita ancora grandi.
All’inaugurazione erano presenti anche per la componente Cilp – che è comproprietaria del grande “hub” ideato a suo tempo da Italo Piccini – sia Marco Dalli che Vladimiro Mannocci. Si è parlato anche dell’interesse dei titolari della proprietà immobiliare del Faldo (Cilp e gruppo Koelliker) ad alienare in tutto o in parte la stessa proprietà: e ci sarebbero in corso delle trattative, non facili visto il momento ma certamente importanti. Per il terminal erano presenti l’amministratore delegato Luca Ronconi, il direttore Alberto Franci e il direttore commerciale e del marketing Roberto Comini. Presente anche il direttore del gruppo Hyundai Italia Paolo Fontana.

Al “Faldo” le Kia escono sulle bisarche.

[/hidepost]

Pubblicato il
28 Giugno 2013

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio