Quasi pronti i fondali dell’avamporto per l’esperimento Yang Ming a Livorno
La nave cinese da 8 mila teu potrebbe provarci ai primi di settembre – Già liberato anche il bacino di evoluzione della Darsena Toscana
LIVORNO – Potrebbe già avvenire entro la prima settimana di settembre il tanto atteso esperimento dell’ingresso in Darsena Toscana della Yang Ming da 8 mila Teu: che in caso di riuscita aprirebbe la strada a una linea della compagnia cinese con il Far East, potenziando nettamente l’offerta del terminal containers labronico.
[hidepost]A quanto sembra, rimane solo da completare il dragaggio della bocca sud del porto, dove la benna che “morde” i fondali ha incontrato oltre ai mammelloni di fango previsti anche alcuni settori di roccia dura, che devono essere frantumati. Ci sono state anche alcune impreviste soste per la bonifica dei fondali da eventuali residuati bellici a rischio di esplosione.
Sui tempi dell’esperimento hanno inciso ovviamente anche le disponibilità della compagnia cinese, che più volte ha incontrato i propri rappresentanti livornesi seguendo passo per passo sia gli interventi di dragaggio, sia quelli relativi alla “strettoia” del Marzocco, sia infine la decisione e la sua attuazione di spostare il bacino galleggiante della famiglia Salvadori dal Magnale alla banchina Bengasi.
Adesso che il bacino di evoluzione davanti alla darsena Toscana è stato liberato, e che sia i piloti del porto che l’impresa dei rimorchiatori hanno dato la propria disponibilità all’esperimento, non rimane che avere il nulla osta di sicurezza della Capitaneria, a sua volta legato al completamento del dragaggio. Ovviamente la Yang Ming da 8 mila Teu non potrà né entrare né uscire a pieno carico: ma è una situazione non certo nuova, perché già ai tempi della Zim le navi più grandi della compagnia israeliana erano soggette alle stesse limitazioni.
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